venerdì 20 luglio 2012

Lo sfogo selvaggio


Avviso: il seguente post è anomalo e pure incazzato.

Da dove inizio? E' difficile scrivere con calma e razionalità quando vorresti conoscere i segreti dei riti voodoo per farti una collezione di bambolotti associati ad altrettante persone, aziende, responsabili di siti web e redattori di magazine da torturare. Qual'è il problema? Il problema è che molti di questi pensano che chi possiede un blog sia scemo, o semplicemente ingenuo, e il seguito del problema è che a volte hanno ragione e se ne approfittano. A me, come a molti altri blogger, arrivano proposte di collaborazione non dico ogni giorno ma quasi, eppure come potete vedere non sono poi così tanti i produttori che pubblicizzo e le testate con cui lavoro. Questo perchè la gran parte di loro chiedono pubblicità o materiale vario (articoli, ricette e foto) offrendo in cambio il nulla, che a quanto pare ha cambiato nome e viene chiamato "visibilità", "futuro successo" e "riscontro economico nei prossimi anni"... io a questo punto lo chiamerei anche "sta benemerita cippa" e chiudiamo il cerchio. Noi blogger siamo seguiti, abbiamo lettori fissi, scriviamo con entusiasmo, e pubblichiamo cose che facciamo con passione e tutto questo lo trasmettiamo creando un nuovo modo di comunicazione informale ma diretto ed efficace, tanto quanto e a volte anche di più delle normali testate giornalistiche che pubblicano notizie in modo oggettivo e classico... e le aziende se ne sono accorte benissimo. Però credono che siamo noi a non esserci accorti del nostro potenziale comunicativo e del nostro conseguente valore (cosa che probabilmente per alcuni blogger è vera) e cercano di sfruttarlo. La mia casella di posta elettronica vede spessissimo richieste del tipo: 
-io azienda pubblico il link al tuo blog in una paginetta a parte del nostro sito e tu in cambio metti il nostro banner in home page 
-io casa editrice ti ho selezionato per pubblicare alcune tue ricette e fotografie in un libro, pensa che fortuna sarai in libreria!
- io azienda ti invio due pacchi di farina e in cambio tu tieni il mio logo in homepage per almeno 6 mesi.
- io azienda faccio un concorso su facebook e tu puoi partecipare inviando le tue foto. Sarà il pubblico a votarti quindi invita i tuoi amici ad iscriversi alla nostra fan page (dando magari anche i propri dati personali) e fatti votare! (così noi aumentiamo di visibilità a dismisura ed incrementiamo i contatti per la mailing list. questo è sottointeso ovviamente).
- io testata online ti invito a diventare nostro collaboratore inviandoci articoli e fotografie e tu avrai così la fortuna di vederli pubblicati al di fuori del tuo blog. Pensa quante persone in più vedranno le tue foto!
- io portale online in fase di start-up cerco collaboratori vari, non sono ancora in grado di dare compensi ma ho già tantissimi contatti di aziende che vogliono sponsorizzarsi nel mio sito quindi ci sono buone possibilità che in futuro arrivi qualche spiccio anche per te.

Tra le tante mail ce ne sono state due che meritano il premio "miglior faccia da culo del secolo". 

La prima: una grandissima multinazionale alimentare, probabilmente la più grande di tutte, una multinazionale  che testa i suoi prodotti sugli animali, che è indagata per sfruttamento del lavoro minorile, e che chissà quali altre atrocità combina (dai lo so che avete capito a quale mi riferisco), mi ha chiesto di sponsorizzare la loro marca di tè e la loro marca di gelati confezionati. Non l'avrei mai fatto, nemmeno sotto tortura, ma ero sicura che un bestione di questo tipo, col fatturato spropositato che ha, avrebbe per lo meno cercato di tentarmi con una bella ricompensa... mai ma dico mai, nemmeno dal più piccolo produttore di campagna che lavora in solitaria e che cerca di vedere le sue marmellate, ho ricevuto una proposta di più basso livello economico. Mi hanno offerto 3 buoni sconto del valore di 50 centesimo l'uno da utilizzare nei supermercati per acquistare i loro prodotti.... poi si lamentano se una ragazza usa un linguaggio scurrile e lo invia pure per iscritto.

La seconda: un portale che raccoglie recensioni di locali gastronomici (che tra l'altro seguivo con simpatia e del quale apprezzavo sia i contenuti che la grafica) pubblica un annuncio nella propria home page per cercare collaboratori disposti a scrivere recensioni e fotografare i piatti dei locali. Mi propongo e chiedo info sulla collaborazione. Mi viene risposto che non hanno modo di pagare nessuno, che viene però fatto un test per valutare la qualità della recensione, che dovrò consegnare non meno di cinque scatti, che i pezzi non verranno pubblicati firmati ma in maniera anonima, che vogliono un impegno di almeno 4 recensioni al mese, che i soldi spesi per mangiare quei piatti non verranno rimborsati. Allora rispondo che a queste condizioni non sono interessata e mi permetto anche (ho osato farlo quindi che la furia degli dei si scagli su di me) di dire che mi sembra assurdo non dare nulla in cambio, nemmeno pubblicare il nome dell'autore nel pezzo, nemmeno dare un rimborso spese e aggiungo ancora (me li sto facendo nemici per sempre) che non riesco ad immaginare come facciano ad avere così tanti collaboratori se quelle sono le condizioni, e che loro dovrebbero sentirsi in debito perchè senza questi fessi il sito non sarebbe quello che è.... ora sono sicura che voi non potreste mai immaginare quanta arroganza, presunzione ed insulti contenga la mail che ho ricevuto come risposta. Vi riporto alcune frasi top di quella paternale insulsa e lunghissima che mi hanno propinato: 
"Come ti è venuto in mente di farci la morale. Tu chi sei? Non sei nessuno, quindi non c'è niente in cambio, nemmeno la firma perché è questo il modo in cui quando scrivi scemate non prendi le querele."
"Il nostro è un progetto che mira a diventare un lavoro e non si trattiene in promesse, con tutti, fuorché con quelli che prima di accettare hanno modo di insegnarci come, quando e perché."
"Sai quanto costa rimborsare tutti? Diciamo in media xxxx all'anno. Chi ce li mette? Noi? Non siamo ancora arrivati a quel punto ma avremmo pensato di cominciare comunque il progetto, se non ti disturba." 
"Io sto trasformando il progetto in una azienda che darà in futuro da lavorare alle persone, io ne ho fatto il businessplan e il piano di crescita io, non tu."
"Le persone che collaborano al progetto ci sono, perché a tuo contrario, non hanno innanzitutto pensato di doverci insegnare come fare un prodotto web, né ritenuto opportuno darci una bella lezione di vita." 
Volete sapere qual'è stata la mia risposta? Nessuna opera omerica, nessuna mail che smontasse uno ad uno i punti a cui lui si era appigliato (anche se ne avevo una voglia matta), nessuna parola, ma solo un'immagine, questa: 

per vederla ingrandita e leggere bene tutto andate qui

Per non parlare poi di quei siti che si permettono di prenderti le foto dal blog o da facebook, magari di toglierti pure il watermark, e di usarle a loro piacimento senza chiederti niente. Tanto lo sanno che nella gran parte dei casi uno non ha soldi sufficenti per chiamare un avvocato e fargli causa e su questo ci campano. Il massimo che possiamo fare è scrivere loro una mail chiedendo o di nominarci come autore o di rimuovere la foto. Se ci va bene lo fanno, se ci va male o non rispondono e se ne fregano o ci riempiono di insulti (a me è successo con "La Repubblica")
E in ultimo (che è la cosa più importante di tutte) ci sono blogger che non sanno, non si rendono conto, non ci arrivano col cervello, o non vogliono capire tutto questo e accettano ogni insulsa proposta che gli viene fatta. Magari lo fanno ingenuamente, magari sono solo creduloni, magari non si rendono conto di quanto valga in realtà il loro blog, magari hanno aperto uno spazio online per hobby, per noia e non hanno alcun interesse a tutelarlo o a ricavare guadagno da esso. Ma sono loro che ci fanno il danno più grande, perchè fanno capire alle aziende e alle testate che possono continuare a fare proposte indecenti, perchè tanto qualcuno che le accetta lo trovano, andando a togliere lavoro a noi che lo facciamo si per passione, ma anche con uno scopo finale, a noi che non siamo mantenute da mariti facoltosi, a noi che non facciamo lavori che non c'entrano assolutamente niente con quello che pubblichiamo nel blog, a noi che abbiamo trovato un modo nuovo per reinventarci un lavoro in un periodo di merda e in un paese nel quale quello che hai studiato non conta più nulla ma conta solo chi conosci e a chi passi le mazzette. Il vostro blog di cucina da casalinghe frustrate che copiano le ricette dalla Parodi e che fanno le foto col cellulare, non diventa più figo se ha il logo di una marca famosa accanto, non diventa più interessante se ha una lista infinita di collaborazioni totalmente gratuite da mostrare. Fotografare un piatto per qualcuno che vuole quell'immagine significa prima di tutto cucinarlo (e quindi comprare gli ingredienti), significa impiattarlo con cura secondo certi criteri estetici, significa allestire un mini set composto da fondali, stoffe, legni, carte, piatti e posate sempre diversi e in accordo cromatico e stilistico con il cibo (il che vuol dire che io a casa ho il quadruplo delle cose che servono normalmente a chiunque per mangiare e che me le sono comprate), ed infine significa avere nozioni di fotografia e di illuminazione per rendere in un'immagine in maniera degna quello che si è preparato con tanta cura. Secondo voi tutto questo io lo dovrei fare gratis? Per me, per il mio blog, per chi apprezzo, per chi voglio aiutare, per chi mi sta simpatico, per chi ritengo che ne valga la pena, si che lo faccio gratis. Per tutti gli altri, andate pure a farvi fottere.

Trovare in rete qualcuno che la pensa come me e che si è sfogato scrivendolo chiaramente, è stato un sollievo. Leggere il post di Aurelia mi ha fatto capire che era arrivato anche per me il momento del vaffanculo totale (scusate oggi sono volgarissima) e il momento di prendere parte ad un passaparola per cercare di cambiare le cose in questo ambito. Se avete un blog e siete d'accordo come me, se anche voi non ne potete più, sfogatevi con un bel post del quale vi saranno sicuramente perdonati eccessi, grossolanità, oscenità lessicali e rozzezze varie.

Fatelo che vi fa bene alla salute! ;)

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Aggiunta fatta a posteriori dopo la pubblicazione di questo post.

Dato che fortunatamente ci sono molti blogger che, a quanto emerge dai commenti qui sotto e a quanto emerge dai contatti che ho ricevuto su facebook, sono d'accordo con me, si è creato un giro di post pubblicati per diffondere il concetto il più possibile e mi sembra giusto riportare qui sotto i link a tutti questi giusti sfoghi. Di seguito inserisco i link agli altri blog che hanno voluto dire qualcosa a riguardo e se qualcuno di voi si volesse aggiungere al coro, mandatemi pure il link e lo inserisco in lista tenendo l'elenco in aggiornamento.

il post di Sara
il post della cuochina 
il post di Andrea

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143 commenti:

  1. Complimenti! Evidentemente sei molto conosciuta se tutte queste aziende e testate giornalistiche ti contattano! Vedrai che prima o poi troverai qualcuno che ti pagherà .....che poi, diciamocelo chiaro, nessuno ti ha ordinato di aprire un blog!

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    1. fortunatamente le ho già aziende e testate che mi pagano, e fortunatamente più passa il tempo e più aumentano. Ma le richieste di collaborazioni retribuite sono sempre in quantità fortemente minore rispetto alle altre e questo mi sembra ingiusto. Nessuno mi ha ordinato di aprire un blog, come nessuno penso abbia ordinato a te di fare il lavoro che fai, ma questo non toglie che tu venga pagata per farlo.

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  2. Agnese... devo dirti solo grazie!
    Grazie per aver fatto eruttare quel vulcano di rabbia, che noi blogger,spesso e volentieri teniamo dentro , parlandone al massimo tra di noi, quando ci incontriamo agli eventi, ma in maniera soft ...quasi sottovoce, come se ... chiedere di essere pagate, per una collaborazione, possa essere una vergogna, o qualcosa di disdicievole!
    Hai fatto bingo, sottoscrivo parola per parola, hai centrato tutti i problemi in maniera perfetta!

    I testi e le foto gratis, i banner,le foto rubate, le "bischere" che per una scatoletta di tonno o un pacco di farina regalate, pensano in pochi mesi di essere arrivate al successo, perchè qualche azienda le ha contattate!
    Ragazzi, sono quasi 4 anni, che mi faccio un discreto mazzo, e poi... e poi... arrivo a leggere un commento come quello sopra al mio ... quello di meris, che aggiunge la ciliegina sulla torta
    "... che poi, diciamocelo chiaro, nessuno ti ha ordinato di aprire un blog!"
    Hai ragione Maris, nessuno ce l'ha ordinato ...lo facciamo per passione, curiamo le nostre pagine, i nostri testi, e le nostre foto...una per una... e se un'azienda, ci viene a cercare... bada bene, ho scritto ci viene a cercare, e non siamo noi che la cerchiamo...per offrirci una collaborazione, mi viene naturale, chiedere in cambio denaro, e non una scatoletta di tonno!!
    Scusami Agnese, se mi sono dilungata,ed ho risposto anche alla tua amica ...
    Un abbraccio, e benvenuta nel club, delle incazzate!!
    Aurelia

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    1. grazie a te per aver fatto iniziare il giro di sfoghi. Sono felice che tu ti sia dilungata e sentiti pure libera di rispondere a chi vuoi qua dentro. E' un blog con commenti aperti, non modero nessuno e non cancello commenti mai, a meno che non siano del tutto inappropriati o siano spam.

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  3. Condivido sottoscrivo, e ti appoggio su tutta la linea. soprattutto sul fatto che dovremo essere tutti uniti nel dire di no a certe proposte di sfruttamento...

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  4. mi piacerebbe molto conoscerti di persona: hai scritto e detto tutto quello che penso anche io e che già da tempo predico. le prime a cambiare le carte dobbiamo essere noi blogger, facciamoci valere

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    1. chissà magari a qualche evento ci sarà l'occasione di conoscersi ;)

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  5. Agnese non ti conoscevo e di questo mi dispiaccio..ho letto il tuo articolo tutto d'un fiato..sono completamente d'accordo..infatti io ho seguito a ruota Aurelia con il post..Continuiamo a ripeterlo..se ci uniamo possiamo fare qualcosa...Spero di conoscerti presto..
    Ps nel mio post ho messo anche i link di Aurelia, Ornella e Valentina visto che sono legati uno all'altro, se non ti dispiace aggiungerei anche il tuo..
    Morena

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    1. ma certo che non mi dispiace anzi mi fa piacerissimo! Ti ringrazio molto. Sono felice che questo post sia stato utile anche per conoscere (virtualmente per ora) nuove persone come te e spero che ci sia prossimamente qualche evento nel quale potremmo tutti conoscerci di persona

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  6. Agnese, la prima azienda dei 50 centesimi ho capito quale è ci siamo incontrate grazie a loro. naturalmente condivido appieno e prima o poi scriverò anche io un bel post...stiamo unite e benvenuta nel club!!!

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    1. eheheh... lo sapevo che tu avresti capito al volo! compagne di disavventura. Allora attendo il tuo post sull'argomento.... ho visto che sei andata a Saturnia!! non vedo l'ora di vedere il tuo post anche su questo. baci!

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  7. Diciamecelo chiaro, desiderare di trasformare la propria passione nel proprio lavoro è ambito da tutti, ma pochi ci riescono!
    Se investi in un'attività, ti accontenti della gloria o vuoi un riscontro che ti permetta di continuare a tenere aperta questa tua attività? Al giorno d'oggi chi lavora gratis? E perchè dovrebbe farlo?
    Di blog e blogger ne esistono tanti ed è vero che nessuno le ha ordinato di aprirne uno, ma il suo non passa di certo inosservato perchè è di classe, di gran gusto, con delle bellissime immagini che raccontano, stuzzicano, invogliano a provare quella ricetta o quel prodotto.
    Io tifo per Agnese e per tutti gli altri blogger che lottano contro le proposte indecenti delle aziende sfruttatrici!

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    1. grazie davvero Jojo, per essere d'accordo con noi e per tutti i complimenti che mi hai fatto. Sono molto felice che ti piaccia così tanto quello che faccio e grazie per aver risposto anche tu alla questione "nessuno me lo ha ordinato" ;) Io sto cercando di far avverare la prima cosa che hai scritto... e un po' ci sto riuscendo. Sono all'inizio ma non mi fermo ;)

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  8. E' decisamente ora di dire basta a questi atteggiamenti nei nostri confronti. Ho sempre tenuto libero il blog da "sponsor" proprio per non sentirmni legato, ma soprattutto per non vendermi per due pacchi di farina come hai detto tu, cosa che molti invece fanno. E ciò non fa altro che incetivare le aziende a continuare su questa strada. E non si tratta solo delle aziende. Mi è capitato anche con persone che mi hanno chiesto foto di food, sottolineando che doveva trattarsi di un lavoro e non di un piacere. E dopo aver cucinato e fotografato per 3 giorni di seguito, alla mia misera richiesta mi è stato detto che era troppo. L'importante è non accettare mai proposte che non valgano la pena e che riconoscano innanzitutto l'impegno e la disponibilità, prima ancora della professionalità.

    Fabio

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    1. concordo. Ed è per questo che io, prima di fare qualsiasi cosa, ormai esigo una conferma scritta e non mi accontento degli accordi a voce (cioè mi faccio fare un contratto). In Italia ancora si pensa che queste siano cose burocratiche inutili che rallentano solo il lavoro e che ci costringono a pagare un "di più". Sono cose utili e che ci tutelano e il "di più" sono tasse che bisogna pagare (che poi ora qui da noi siano troppo alte e questo è una cosa da combattere è un'altro discorso, ma sempre che vanno pagate).

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  9. Io la penso esattamente come te. Non accetto collaborazioni con nessuno gratis. Se non puoi pagarmi almeno ricambiami "il favore" con una valangata di tuoi prodotti. Questo fortunatamente mi è sempre successo, lo ammetto. Ma ci sono azienda che ti propongono uno scambio link/banner (come se funzionasse questa tecnica, tanto sappiamo tutti che di contatti nuovi non ne porteranno mai), altre che ti mandano prodotti da testare e da recensire (i dadi per esempio. Ho un blog di cucina. Mi piace cucinare. Compro il meno possibile di prodotti pronti. E questi cosa mi mandano a casa da provare? I dadi vegetali e il fumetto di pesce pronto :( ...li ho dati subito alla suocera senza nemmeno pensarci un secondo), altri che ti dicono che nascerà un nuovo portale tutto dedicato al cibo, allo scambio di ricette bla bla bla... io dovrei inviargli due ricette al mese... gratis!! Si, certo, come no. Io non ho un cazzo da fare tutto il giorno e, come passatempo, faccio la spesa e cucino gratis per il web. Ma fatemi il piacere. Almeno un rimborso spesa, almeno una cifra simbolica per delle foto, almeno uno scatolone di prodotti omaggio (buoni però, non da discount). E invece niente. Sembra che siano loro a farti un favore, loro che ti hanno notata in mezzo a tutti quei blog di cucina, in mezzo al web. Poi scopi che lo stesso messaggio l'hanno mandato a mille altre caselle di posta... tanto qualcuno nella rete ci casca e loro hanno ottenuto quello che volevano.
    Ok, mi fermo, se no mi incazzo ancora di più!
    Grande Agnese!! :)

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    1. brava Claudia! concordo appieno. Io accetto collaborazioni retribuite o ben contraccambiate e le aziende che nemmeno si degnano di leggere qualcosa del mio blog, di capire cosa penso su certi prodotti e su certi tipi di alimenti, le cancello dai contatti mail. Leggendo il blog anche in modo veloce e superficiale si capisce che odio e combatto contro i grandi supermercati e le grandi aziende che non prestano attenzione alla qualità... poi invece ti ritrovi queste stesse che ti chiedono collaborazione... ma dico siete scemi? ;)

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  10. Metal, metal, metal. Benedetto Metal.

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  11. Condivido (da 2 annni) questo tuo pensiero. L'hai espresso in modo molto efficace!

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  12. Cara Agnese, interpreti il mio pensiero fino all'ultima virgola. Personalmente ho aperto il blog per passione, non ho sponsor (solo una produttrice di olio che ho conosciuto e di cui ho parlato anche in un post) e non mi interessa averne. Non mi ILLUDO di farlo diventare un lavoro, sai quanti blog di food ci sono in Italia? Migliaia!!! E come dici tu le aziende produttrici si sono accorte di noi!! Ho una sorta di decalogo che cerco di rispettare: evito di partecipare a contest, gare, staffette se pubblicizzate da aziende che ti obbligano ad iscriverti sulla loro pagina Facebook o sul loro sito (così si prendono i nostri dati e ne fanno quello che vogliono); DIFFIDO delle blogger che pubblicano la ricette elencando gli ingredienti e le relative marche (es. Farina ZZZZ, Zucchero XXX, uova YYY,...) anzi, tendenzialmente non commento più i loro blog, mi sanno tanto di markette e una persona che elenca tutte le marche mi confonde perchè non so se lo fa perchè il prodotto è buono o perchè è obbligata da 'tangenti' in alimenti. Non sono mai stata contattata da nessuna azienda (ad un certo punto mi sono anche chiesta come mai, forse il mio blog fa schifo), ma poco importa. Essere contattati per una finta collaborazione (chiamiamola sfruttamento) e decidere di starci è solo un modo per appagare il proprio EGO illudendondosi che lavorare gratis e a quelle condizioni, sia la strada della gavetta per arrivare in paradiso. Per la pubblicazione di un post, trascorro almeno 4-5 ore davanti al set, sto studiando fotografia per migliorarmi, spendendo tempo e soldi e lo faccio per me e se mai qualcuno verrà a bussare alla mia porta perchè mi riterrà all'altezza, allora che riconosca il mio lavoro. Purtroppo il mondo è pieno di persone che si svendono (guarda in TV, mica ci sono geni della scienza, ma un sacco di gallinelle e palloni gonfiati che si credono chissà chi), quindi l'unico consiglio che ti posso dare è: INDIGNARTI (come hai fatto ora) ma anche RISPETTARE TE STESSA e il tuo LAVORO. E' solo grazie a persone come noi, serie, professionali e con un pò di coraggio nel dire di no a qualunque compromesso, che il mondo va avanti. Se fosse per la massa, l'essere umano si sarebbe già estinto. Bravissima!!

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    1. grazie cara. Fai benissimo a sudiare per migliorarti, non smetto mai di farlo neanche io per quel che riguarda la fotografia. Il tuo blog mi piace molto e ti seguo e si vede che lo fai con dedizione. Io non sono contro la pubblicità, assolutamente, penso solo che sia coerente pubblicizzare produttori che stimi, di cui apprezzi i prodotti e il pensiero. Pubblicizzare una cosa che io stessa non mangerei per prendere dei soldi è controproducente perchè, andando ad intaccare la mia coerenza, potrebbe anche togliermi lettori affezionati e togliermi credibilità.

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    2. Ecco, mi ritrovo nel tuo scritto, ho aperto il mio blog un anno fa, dopo essere stata per tanti anni a cucinare nel mio ristorante e come allora anche adesso non sarebbe facile per me scendere a compromessi, allora erano le guide, i fiduciari di slow food... (infatti non sono diventata mai famosa, ma in pace con me stessa si ) adesso le collaborazioni. Il gioco è sempre uguale non cambia. Mi piace questa rivolta! Ma vorrei sottolineare che importante sarebbe anche scegliere le collaborazioni con i buoni prodotti, non solo perchè c'è un ritorno di moneta, altrimenti alimentiamo sempre lo stesso giochino.

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  13. a questo punto sono troppo curiosa di sapere il nome del portale di cafoni che ti ha risposto in quel modo vergognoso... Perché se ti avessero risposto umilmente: hai ragione, lo sappiamo, ma non abbiamo soldi e stiamo provando a partire in questo modo con chi avrà voglia di essere a bordo, si poteva rifiutare educatamente e chiuderla lì. Così sono veramente caduti nella più bieca maleducazione (poi facile fare i gradassi via email)... Ti prego scrivimi qual è almeno ne starò totalmente alla larga!

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    1. te lo scrivo in privato se mi dai un tuo contatto, non ho alcuna intenzione di beccarmi una denuncia per diffamazione che, anche se ho ragione, non avrei i soldi per poter sostenenre ;)

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    2. certo cara, c'hai raggione! cookingmovies@hotmail.it

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  14. credo che d'ora in poi risponderò anch'io con quell'immagine. chiaramente a me nn arrivano poi molte richieste però spesso trovo le mie foto in giro e che pizzaaaaaaa
    poi dicono che nn si puo vivere di quel che facciamo..e certo se nn ci si fa rispettare nemmeno un minimo!

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    1. l'ultimo concetto che hai espresso è quello fondamentale

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  15. Agnese, un bel vaffanculo l'avrei volentieri scritto allq tizia che mi ha proposto un coupon per comprare DIECI EURO di cibo, in cambio di una recensione sul mio blog!!!! Non è la cifra che mi ha scandalizzato , ma il modo grossolano di chiedere, offendendo me e chiunque abbia ricevuto questa stessa proposta di collaborazione, offrendo una carità pelosa! VERGOGNA!!!! Questa gente deve imparare che chiunque ha una dignità, anche i blogger ;), anche coloro i quali, in questo paese di merda, stannoo alla canna del gas!!!! Ecco, mi sono sfogata.. :D

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    1. ottimo! sfogarsi fa bene... dovremmo scrivere un libro con le proposte più assurde che abbiamo ricevuto. Diventerebbe un libro comico di sicuro successo! ;)

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  16. Clap! Clap! Clap! Condivido a pieno il tuo pensiero e la tua rabbia, ti applaudo e penso che il diritto d'autore deve essere fatto rispettare.

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  17. Come non essere d'accordo, proprio oggi ho affrontato anche io il discorso, anche se in maniera meno mirata. Qualcosa deve cambiare e ovviamente dipende da noi!

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  18. io ti sembrerò una voce fuori dal coro, sarò una casalinga frustrata e benestante che annoiandosi a casa senza niente a cui pensare ha aperto un blog così, tanto per fare.
    scusa l'ironia ma sono parole che hai detto tu e non mi piacciono, te lo dico molto sinceramente.
    sono sempre stata fermamente convinta che ognuno a casa sua faccia quello che crede, che la foodblogger non sia un'attività tutelata da un sindacato nè da un contratto lavorativo che prevede regole, doveri e diritti.
    detto questo non sono d'accordo nemmeno io sullo sciacallaggio di chi vuole attingere ad un fenomeno che "rende", anche io dico tanti no, più per paura di trovarmi in una situazione antipatica che per conoscenza del meccanismo, comunque so tutelarmi, ma per il resto se una vuole ricevere a casa 3 pacchi di farina lo faccia, a te cosa cambia? tu basta che rispondi no e sei a posto, mica ci mettono una pistola alla tempia, anzi, io a volte manco rispondo, cestino e stop, discorso chiuso.
    e non credo neanche che ci sia una classificazione di blog di serie a o serie b solo perchè i primi collaborano con Aziende a detta loro fighi e fanno foto con set altrettanto fighi mentre i secondi (forse non sono della categoria facoltosi) no!
    io non so in che categoria sono però sono una fra quelle che ha cercato di migliorarsi, ho cambiato macchina fotografica, ho seguito un corso di fotografia, compro piatti e ammennicoli vari perchè per natura sono un'esteta, ma questo non mi erge ad un livello tale per cui posso giudicare le scelte degli altri.
    spero che non ti sia offesa per questa opinione diversa, ma è quello che penso e credo si possano sempre aprire bei confronti.
    un abbraccio

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    1. certo che non mi sono offesa, anzi mi dai modo di chiarire alcune cose che forse ho scritto in modo troppo diretto e non così chiaro. Ognuno è liberissimo di fare quello che vuole con il suo blog, lo si può aprire anche così per divertimento e per hobby, lo si può usare come diario personale, come passatempo, come lavoro, come quello che si vuole. Quello che volevo dire è che è importante chiarire quello che ci si vuole con il blog. Io usando quelle parole che non ti sono piaciute, mi riferivo a molti blog che pure essenso personali e non interessati ad un aspetto lavorativo che avere uno spazio virtuale può comportare, si sentono di poter fare recensioni enogastronimiche professionali (per quello ci sono i giornalisti che studiano per farlo), espongono i loro gusti e pensieri come se fossero oggettivi e verità scese dal cielo, e, anche se non vogliono ricavarne guadagno accettano proposte indecendi dalle aziende. Se volete che il vostro blog rimanga uno spazio vostro e non professionale, perchè accettate queste collaborazioni? Lasciate direttamente perdere. E non è vero che a me non cambia neinte se voi lo fate. A me cambia perchè voi così contribuite a far passare un'idea sbagliata del modo di lavorare di chi invece lo fa perchè vuole che il suo blog sia anche un modo per guadagnarsi da vivere. Più voi accettate queste offertacce, più le aziende si sentiranno in dovere di fare proposte sempre più misere e questo si chiama sfruttamento.... e mi dispiace che molti non se ne rendano conto. spero di essere stata chiara così ;)

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    2. forse a molte persone fa anche comodo ricevere a casa prodotti o materiali gratis per continuare a far sopravvivere il blog, come dici tu cambiare piatti, tovagliette ecc ha un costo e forse per alcune inaccessibile.
      io cerco sempre di guardare le cose sotto varie luci proprio per non giudicare, certo poi vedo blog che nella lista degli ingredienti hanno il 90% di prodotti sponsorizzati, esco subito e quel blog non avrà più il mio seguito, dico no a chi non offre nulla in cambio, non mi svendo a 4 pacchi di farina ma non disdegno un paio di stampi che so di usare spesso o una fornitura di buon panettone.
      voglio dire che penso che poi una scrematura venga da sè e sono convinta che chi merita si distingue sempre.

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  19. Ieri ho parlato al telefono con un'Azienda nota (per motivi non di collaborazione), il responsabile marketing mi ha detto che riceve una valanga di mail da blogger che chiedono di collaborare, nel modo che si sa, tu mi mandi il prodotto, io metto il banner e ti faccio una ricetta, beh, ha dato ordine di non prendere in considerazione quel tipo di proposta, perchè, mi ha spiegato, sono andato a vedere qualche blog e sono davvero troppo infarciti di pubblicità, dal coltello, alla farina, a noi non interessa, la pubblicità ce la facciamo con altri mezzi un pò, diciamolo, più eleganti.
    Detto questo, se tanti ricevono tante mail per offerte di collaborazione a guadagno zero è anche un pò colpa di chi,chiede, chiede, a prescindere, qualsiasi cosa va bene come se avere molti banner significhi essere blog di serie A. Sono daccordo con Dauly, anch'io sono (finalmente) una casalinga NON disperata che, avendo un ginocchio precario, al posto dello sport, ha trovato la sua valvola di sfogo nel blog. Forse il mio blog è anomalo e non fa testo perchè di collaborazioni ne ho davvero poche e con il "temperamento" che ho è difficile che qualcuno mi si avvicini (anche se ultimamente mi succede anche senza chiedermi banner, ricette e quant'altro). Comprendo il disappunto di chi, come te o altre blogger che hanno un blog più per lavoro che per diletto, credo sia sufficente cestinare o, come fa una mia amica che scrive per qualche azienda, alla domanda "mi faresti?", lei risponde "quando mi date?"? Buona giornata e non incavolarti, la classe non è acqua e tu ne hai da "Vendere" ;-)

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    1. Non trovo sia negativo che un blogger si proponga per una collaborazione e non è detto che il ricambio debba essere per forza in moneta sonante. Ci sono aziende che in cambio di pubblcità mi forniscono prodotti molto elevati sia in qualità che in quantità che in valore economico e questo a me va bene. Se apprezzo il prodotto, se mi piace come lavora l'azienda lo accetto volentieri. Se invece mi propongono in cambio due pacchi di farina del valore di 3 euro, oppure una fornitura di cibi precotti pronti, permettimi di dissentire e di non accettare. Penso anche che per un'azienda farsi pubblicità in un blog non sia poco elegante, ma sia il futuro.

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    2. Hai ragione Agnese, sono stata troppo sbrigativa e probabilmente mi sono spiegata male. Inizio dalla fine, per un'Azienda credo sia il fututo investire in blog che sappiano valorizzare il prodotto e non tutti lo sanno fare.
      In una lista di ingredienti trovare 10 prodotti su 12 da linkare mi sembra dispersivo e fuorviante e spesso, invece di continuare a leggere si volta pagina. Il discorso è davvero complesso ed è difficile se non impossibile definire dove sta la ragione ed il giusto, considerando che nel giusto pensiamo di starci tutti.
      Credo sia arrivato il momento anche per "questo mondo" di tirare qualche somma e di iniziare a distinguere i ruoli, dici bene qui: "Quello che volevo dire è che è importante chiarire quello che ci si vuole con il blog", esatto e, come dice Dauly:"una scrematura viene da sè e sono convinta che chi merita si distingue sempre".
      Grazie per la risposta e per questo post che mi porta a riflettere e comprendere molte cose, ciao.

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    3. felice che la discussione sia stata utile. anche io penso che avere più pubblcità dentro lo stesso post sia ridicolo. Io nn pubblcizzo prodotti in modo "velato" mettendo tra gli ingredienti la marca. Gli ingredienti sono a se stanti e devono rimanere sempre generici senza marca. Quando pubblicizzo qualcosa mi espongo e ne parlo nel post, parlo del prodotto in dettaglio e parlo del produttore. Questo penso sia un'aspetto fondamentale

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    4. Esatto!!! Ed è quello che intendo anche io. Duemila marche nell'elenco degli ingredienti sono una noia mortale...

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  20. grande. che vadano a zappare. io avevo dato il mio vaffa-contributo qui qualche tempo fa: http://www.qualcosadirosso.com/2011/09/qualche-parola-per-le-aziende.html e sono troppo contenta che altri facciano la voce grossa. sono con te!

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    1. ottimo ora lo leggo e lo aggiungo alla lista! cmq non conoscevo il tuo blog... mi piace assai! E anche io vado più volte all'anno a castelluccio... lo amo ;)

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    2. neanch'io ti conoscevo... molto piacere :D in realtà il mio blog è vecchiotto, ma mi sono sempre ben "inguattata" ;-)

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    3. ;)) Bene allora piacere di conoscerti!

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  21. Brava Agnese! Avevo letto tempo fa quello di qualcosa di rosso e gli altri....e ovviamente sono d'accordo!!!Anche quando parli di prodotti elevati e non solamente di pacchi di farina! E che soddisfazione!

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  22. Così come già detto sopra in altri commenti, basta solo dire di no alle proposte poco interessanti così come si fa con qualsiasi lavoro più o meno professionale.
    Da che mondo e mondo c'è tanta gente (e ripeto in qualsiasi settore professionale) che lavora a basso costo (e magari anche male) pur di portarsi a casa qualcosa rovinando tutto il mercato ... idem nel mondo dei blogger ... e poco si può fare in merito.
    Se per te questo è un lavoro devi essere consapevole che appunto, così come tutti i lavori in generale, ci sono persone capaci e professionali e non, ma poco servono purtroppo gli sfoghi.
    La bravura poi di solito paga (ma in Italia non è una cosa così certa)!
    Un saluto

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    1. Secondo me non è vero che poco si può fare in merito. Si può sempre fare qualcosa altrimenti stiamo a qui a prenderci le cose che non ci piacciono a testa bassa e ad accettare tutto. Come hai ben detto siamo in Italia è qui la meritocrazia non è una cosa certa, bisogna cercare di farvi avanti e tutelarsi in altro modo.

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    2. Potresti scrivere ad ogni Desperate Housewife chiedendo perchè accettano i tre pacchi di farina e spiegando le tue ragioni ... ma credo che ti risponderebbero come ha fatto l'azienda che sopra hai citato.
      C'è poco da fare ... perchè anche dove ci sono regole .. generalmente non vengono rispettate, figurati dove non ce ne sono! :-(
      In bocca al lupo!

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  23. Ciao Agnese, piacere di fare la tua conoscenza!
    Quoto in toto, ogni singola parola di ciò che hai scritto!

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  24. Come non dire amen al tuo discorso. Non fa una piega. Certo, ti dirò, a me non mi invia quasi niente nessuno (a parte una volta o due, email puntualmente ignorate), non mi chiedono collaborazioni e robe del genere, e non saprei bene da che verso prenderla: sono io che faccio schifio alle aziende perché il mio blog nunselocaganessiuno, oppure ho lanciato un messaggio chiaro e forte con il mio modo di scrivere e pubblicare post, che non lascia spazio a pubblicità di nessun tipo? mah, sta di fatto che le uniche collaborazioni che faccio sono di altri luoghi e laghi, per pubblicazioni online di cui vedo il valore intrinseco, fatte da persone che stimo e ammiro. ebbasta. per tutto il resto, c'è la mastercard (da rimpinguare). :D

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    1. ahahaha...io seguo il tuo blog e mi piace molto. Non ho mai capito bene i criteri delle aziende nella selezione dei blog da contattare, mistero! cmq grazie dell'appoggio!

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    2. manco io l'ho capito! tuttora mi resta sconosciuto :-(

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  25. Ho letto Aurelia, ho letto Ornella ed ho appena finito di leggere te. Mi sembra di essere tornata indietro nel tempo al novembre di 3 anni fa quando tutti insieme si pubblicò una ricetta, la Crostata di Adriano, che un'incauto autore aveva inserito in un libro di ricette che portava la firma di una mitica conduttrice televisiva. Nel frattempo è accaduto ben poco: chiunque è in grado di rubati, letteralmente, immagini e contenuti e rischiare solo improperi da parte dell'autore, se riesce ad accorgersene. E non credo neppure serva dire no: ad ogni motivato, ragionato, educato diniego corrisponderanno almeno 10 si. Siamo in democrazia, per carità, ed ognuno è in grado di valorizzare il proprio lavoro e il proprio tempo. Alla fine domandare è lecito e rispondere è cortesia. E tanti no, fra un po' di tempo, faranno molto rumore.
    Complimenti per il tuo blog, è davvero molto bello, vivo, sincero.
    Un caro saluto.
    amp

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    1. grazie per i complimenti e per la condivisione del pensiero. Quella storia mi era arrivata all'orecchio e so di che conduttrice parli, anche se io ho aperto il blog solo da un anno e qualche mese... se la notizia era di 3 anni fa significa che ha girato per bene! ;) un saluto!

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  26. Ciao io sono una neonata food blogger ho pubblicato pochi giorni fa, sono proprio una di quelle che fotografa "a cavolo" con il telefonino o la macchinetta automatica, però per situazioni varie di vita ho parecchia esperienza ed ho pensato che magari anche con una brutta foto ma passaggi illustrati semplicemente potrei aiutare (e forse piacere a) qualcuno e posso sicuramente migliorare questo aspetto con il tempo (e l'eventuale incremento delle possibilità economiche, ovviamente da altro lavoro!). Ovviamente anche io enuncio le mie verità perchè sono mie e per di più cucino in una cucina che ha più di 40 anni e possiedo pochi piatti belli. Però non per questo ho intenzione di accettare le (eventuali) proposte patetiche come quelle che descrivi tu, io non ci vedo un nesso automatico della figaggine "procurata" da un marchio pseudofamoso in un blog poco figo (per le immagini non professionali o la mancanza di tovagliette nuove). Io ho qualocsa da raccontare che potrebbe piacere o no, io l'impegno ce lo metto, poi magari effettivamente potrebbe uscirci qualche lavoro o neppure mezzo, ma l'etica non è un optional. Se mi incuriosisce qualcosa tipo concorso o contest non lo disdegno a priori, ma mi sento libera di applicare il mio filtro personale. Per tutto il resto in linea di principio sono daccordo con te. Un caro saluto da Rastamamma.

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  27. ma infatti io nn volevo dire che c'è obbligatoriamente un nesso tra le due cose e lo spiego anche in altri commenti in questo post. Era un modo per dire che c'è chi lo fa però, che tra chi ha un blog per puro hobby personale, ce ne sono molti che accettano proposte indecenti perchè non avendo pretese dal loro blog già gli sembra tanto se una marca famosa li contatta. tutto qua. un saluto

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  28. Li ho letti attentamente gli altri commenti :)
    Per me è invece un fenomeno "trasversale" c'è chi accetta a prescindere dal tipo di blog che ha perchè ritiene prestigioso il marchio o si accontenta per dirla come una cara amica, di "due buste di latte" perchè è in modalità marketing commerciale. Comunque io lavorando nel web da parecchio ho messo la mia "politica" nel disclaimer appena ho pubblicato, così taglio la testa al toro. Olè!

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    1. è che molte aziende nemmeno si prendono la briga di leggere le cose che mettiamo nel blog. Guardano la qualità estetica e le visite e fine. Ho paura che anche scrivendolo grosso come una casa in una pagina del blog nn servirebbe. Io scrivo sempre male dei prodotti pronti, delle multiinazionali, ecc e poi loro mi contattano... ma dico, leggete prima almeno così vi evitate di mandarmi una mail a vuoto!

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  29. Beh se le multinazionali fossero un po' più umane e fossero gestite in maniera più intelligente forse... non esisterebbero più! Io non mi aspetterei per esempio da una di queste, che in Africa fa passare l'allattamento con il biberon come una cosa chic da bianchi provocando mortalità infantile altissima pur di vendere il suo dannato latte in polvere, che si prendano la briga di leggere per bene il pensiero di una persona...e se lo dovessero fare di sicuro non gliene fregherebbe nulla! A proposito dei prodotti pronti poi, vorrei lanciare un appello alle bloggers... ultimamente cercavo una ricetta di sangria e ho trovato una tutta contenta che aveva fatto una sangria buonissima, vado a leggere la ricetta e dice che ha comprato il preparato al supermercato (e non era manco una pubblicità occulta perchè non nominava la marca!) Cioè se volevo quella pronta me la compravo pure io (ma si da il caso che detesto le cose pronte!), se pubblichi una ricetta alzati le maniche a dire come si fa! E' normale che poi ci contattano le multinazionali se vedono questo approccio! Vabbè adesso sto davvero divagando, chiedo scusa per aver "distratto" la direzione dei commenti, un caro saluto e buon fine settimana.

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    1. hai perfettamente ragione sui cibi pronti. Facciamo una lotta ai prodotti pronti, ai semipreparati, ai precotti e ai congelati! ;)

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    2. Agnese ti dico la verità io (molto raramente) lo uso pure un dado o un cucchiaio di fiocchi di patate, ma shhh non lo dire a nessuno! :P
      A parte gli scherzi sono le scorciatoie integrali che non mi piacciono, quando si sostituisce (e spesso) un bel po' di lavoro con i prodotti pronti.
      Un saluto da Matera.

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    3. io ODIO i dado. Quando ho fretta e non posso proprio farmi il brodo di verdure fresche uso della verdura cotta, essiccata e poi ridotta in polvere che preparo una volta ogni morte di papa e che tengo da parte in un barattolino. E'come un dado home made ma è secco invece che umido, si mantiene per tanto tempo e c'è solo verdura che ho cotto io, niente glutammato o schifezze simili. Cmq sei di Matera??? BEata! Prima o poi devo venire a vederla, dovrebbe essere stupenda.

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    4. Ehm anche io lo faccio, e pure con la carne. Però certe volte voglio proprio il dado! Sì sono di Matera e ti dirò di più, sono una guida ufficiale della Regione Basilicata, per cui cse ti servono dritte o altro chiedi pure :D

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    5. buono a sapersi allora! Quando avrò in programma di venire giù ti chiederò consiglio sicuramente!

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  30. Ciao Agnese,
    condivido appieno il tuo sfogo. A me non è mai capitato di ricevere proposte di collaborazione, anche perché faccio cose particolari e non potrei citare farine, lieviti e altri ingredienti comunemente usati per cucinare... rare volte accendo i fornelli per preparare qualche mio piatto.
    Però mi è successo di collaborare con una rivista nazionale, Vivere Light. La collaborazione l'ho cercata io, ho scritto proponendomi. All'inizio mi hanno risposto che avevano un'altra persona che copriva quell'area poi all'improvviso, quando il rapporto con questa persona è venuto meno, mi hanno contattata. La formula è quella che hai citato tu: collaborazione gratuita in cambio di visibilità. Mi stava bene. Mi è stato bene per un anno. Dopo un anno di lavoro gratuito, un tutorial al mese con tutti i passaggi che hai descritto tu (ideazione, acquisto degli ingredienti, prove, preparazione del set, scatti, post-produzione, etc.) mi sono permessa di chiedere che il mio lavoro venisse riconosciuto e che da lì in avanti la collaborazione fosse retribuita. l'editore (per interposta persona) mi ha risposto - molto gentilmente, devo dire - che la loro rivista si basa su collaborazioni gratuite e che di persone disposte a lavorare gratuitamente per apparire sulla loro rivista non hanno problemi a trovarne. Allora che se li trovino. Vuol dire che non hanno capito nulla di ciò che faccio e che sono solo numero che serve a riempire le loro pagine. Se il mio lavoro è intercambiabile con quello di chiunque altro, allora quella rivista non fa per me. Ho modi migliori di impiegare il mio tempo che non in collaborazioni che non portano da nessuna parte.
    Volevo dare il mio contributo. Grazie per il tuo post, Agnese.

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    1. grazie a te per aver parlato della tua esperienza. Hai fatto benissimo. Un abbraccio e in bocca al lupo per tutto!

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  31. ciao Agnese. Sono rimasta davvero senza parole nel leggere quello che ti hanno risposto...Il tuo post mi ha molto colpita; io ho un piccolo blog, con il solo fine di condividere con chi vuole le mie ricette, non ho collaborazioni o sponsor, nè mi interessano. Però mi dispiacerebbe se le mie ricette e le mie foto venissero usate da altri, anche per fini commerciali, e qualcuno guadagnasse in modo disonesto sul mio piccolo lavoro. C'è modo di tutelarsi?
    Ti ringrazio, e ne approfitto per farti i complimenti al blog, che seguo sempre con interesse!

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    1. Ciao! Se non vuoi collaborazioni significa che il tuo materiale non lo dai/vendi a nessuno quindi l'unico modo in cui possono "fregarti" è prendendo le tue foto, i tuoi testi o le tue ricette senza chiedertelo. Per tutelarti puoi riservare uno spazietto nel tuo blog dedicato al copyright (come quello che vedi nel mio in fondo ad ogni pagina) mentre per le foto puoi mettere il watermark. C'è chi lo mette enorme, che va da parte a parte della foto, chi lo mette sopra il soggetto principale della foto, chi invece come me lo mette più piccolo in zone meno importanti dell'immagine. Io faccio così per non voglio rovinare la mia immagine, il mio scopo è di farla vedere nel blog e con watermark eccessivo perde tutto secondo me... però ovviamente è più facile tagliarlo via o rimuoverlo se qualcuno vuole rubare quella foto. Più è invasivo più ti autotuteli. Altro non puoi fare, questi sono i rischi che si corre a mettere online il materiale. Per controllare se le tue immagini girano nel web a tua insaputa puoi usare la ricerca per immagini di google, che io trovo molto utile. Non è tanto lo so... ma così è.
      Baci e grazie per tutto. Mi fa molto piacere che tu mi segua sempre ;)

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    2. Ci sarebbero dei siti che prendono l'impronta digitale di quanto si pubblica, per esempio io utilizzo myfreecopyright un pizzichino aiuta e... scoraggia!

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    3. ah interessante, non ne ero a conoscenza... spiegami un po' meglio come funziona. e grazie!

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  32. grande Agnese,ti meriti un standing ovation. Già avevo letto dalle altre blogger queste "lamentele". Io dal mio canto da quando ho aperto il blog, pur nella totale ignoranza di questo mondo virtuale, già da allora non ho mai accettato collaborazioni. Il mio blog è un posto mio che condivido con chi ha la mia stessa passione per la cucina per un'alimentazione consapevole per la ricerca del buono e del sano, non mi andava di sporcarlo con etichette e pubblicità, non volevo che quello spazio venisse occupato da altri che non fossero altri blogger con i loro commenti scambi saluti e consigli. E la fortuna del principiante mi ha aiutato , a non cadere in queste trappole che ora vedo chiaramente, prima le allontanavo per una sorta di effetto repulsivo senza ragionevolezza, ma tant'è il tempo mi ha dato ragione. E questa non è una critica assolutamente a chi le collaborazioni le accetta, ma spero per loro e anche per noi che vengano ripagate retribuite per concedere un loro spazio ad altri, che ci guadagnano (loro) in visibilità a costo zero. per me un pacco di farina o di cereali è costo zero + la presa in giro. La maleducazione totale che ti hanno rivolto quei "Signori" scopre completamente il loro gioco, certi di avere a che fare con la stupidità e l'ingenuità che spesso attribuiscono alle blogger. Diversamente avrebbero cercato un compromesso un accomodamento una negoziazione come si usa fare tra fornitori e clienti. Ma loro non si reputano clienti del nostro spazio nè tanto meno considerano noi dei fornitori (di servizi, spazio, tempo, foto etc....) un abbraccio mony

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    1. Grazie davvero Monica per l'apprezzamento e la condivisione. Io la pubblicità e le collaborazioni le vedo anche come un modo per far conoscere dei buoni prodotti a chi mi segue, come un mettere in pratica quello che predico. Mi spiego: dico sempre di acquistare prodotti fatti con ingredienti sani e di qualità, lavorati con cura, in modo salubre, chiaro ed onesto (il che in pochi casi si associa con grandi produzioni e aziende molto sviluppate). Quindi consigliare produttori che fanno prodotti di questo tipo, per me è come dire "guardate non è così difficile,esiste chi lavora bene, esistono altri prodotti oltre a quelli dei supermercati". E questa è una pubblicità che mi piace fare, mi piace collaborare con questo tipo di produttori. Ecco perchè sono aperta a chi mi chiede pubblicità se lo ritengo valido e a volte, per alcuni produttori che ammiro particolarmente, mi sento anche orgogliosa di associare il mio blog a loro e di ospitarli nelle mie pagine. Si capisce molto di come la pensa una persona su certi temi anche dalle collaborazioni che ha e se ho produttori eccellenti nel blog che non contrastano con quello che scrivo e predico, è una buona pubblicità anche per me perchè dimostra la mia coerenza. Grazie ancora del commento. Ricambio l'abbraccio.

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  33. Anche solo a leggerti ci si sente meglio: hai esplicitato meravigliosamente quello che è anche il mio pensiero, grazie!!

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  34. che le aziende abbiano perfettamente capito che noi siamo un mezzo molto economico per fare pubblicità è verissimo! Molti approfittano spudoratamente e senza ritegno, altri ci provano ma alcune aziende (pochissime), senza che glielo si chieda, fanno invii di prodotti ottimi e più volte l'anno e lo fanno pieni di gratitudine per le ricette che abbiamo preparato per loro. Queste aziende mi danno soddisfazioni, perchè so che hanno apprezzato il lavoro (peerchè per le tue stesse ragioni per me è lavoro) e mi invogliano a continuare. Per il resto non mi è mai capitato che proponessero oscenità che hanno proposto a te, offendendoti, ma scambi di link, banner, recensioni di libri (in cui il libro lo dovevo comorare io!) si.....io ci ho messo tanto a capire come funzionava, ora l'ho quasi capito (tranne come facciano la cernita dei blog...questo rimane oscuro!). Ora vorrei che qualcuno mi dicesse: ti mando gli ingredienti e tu mi fai una ricetta e io ti pago per il tempo impiegato...ma onestamente "lo dubito"! Credo, però, che la prossima vera pubblicità sarà quella, molto più economica di quella televisiva. Personalmente non mi da fastidio leggere 90% di link nelle ricette perchè di solito mi concentro sulla ricetta e se posso sostituire l'ingrediente che non trovo, bene :-) Per me l'importante in un blog di cucina è che le ricette siano valide e non un'accozzaglia di boiate a fini pubblicitari. Hai reso l'idea che aleggia un pò ovunque tra i blogger e ti ho condivisa su FB, ora mi spulcio il tuo blog che sembra carinissimo, ciao :-D

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    1. grazie per il commento, sono d'accordo su tutto apparte mettere gli sponsor tra gli ingrediente, quello nn mi piace proprio, tengo sempre gli ingredienti "puliti". Sono felice che ti piaccia il mio blog, buno spulciaggio allora! ;)

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  35. ciao Agnese, ho letto e riletto il tuo post più di una volta e sono in totale accordo con te quando ti schieri contro le aziende "approfittatrici", ma non sono d'accordo sulla seconda parte dove accusi "casalighe frustrate" di aver aperto il blog per puro divertimento, portando discapito a chi lo sta curando per farlo diventare un lavoro.
    Le collaborazioni che ho nel blog le ho cercate io (casalinga non frustrata, senza marito facoltoso) di alcune, mi hanno soddisfatto i prodotti e li pubblicizzo volentieri, la pubblicità in cambio di prodotti mi aiuta a tirare avanti la baracca (con 4 pacchi di farina ci faccio parecchio pane ed evito di comprarlo ad un prezzo indecente al forno). Per quello che posso, cerco di autoprodurmi il più possibile in casa, addirittura i detersivi, ma non per aver "chiesto" queste collaborazioni mi devo sentire parte di un danno altrui. Non posso permettermi di seguire un corso di fotografia, ne l'acquisto di oggettistica e piatti fashion per abbellire le foto del blog. Mi piace condividere le mie ricette (che siano una riproduzione della Parodi o meno) soprattutto con chi si accinge per la prima volta ai fornelli. Non ho pretese perchè so, conosco i miei limiti, mai potrei farlo diventare un lavoro, ho un carattere maledetto che non mi premette di "espandermi", tremo solo all'idea di presentarmi ad un raduno o partecipare ad una gara, e proprio questo mio conoscermi così profondamente, mi fa arrivare fin dove "posso".
    Ho letto un po' di commenti, non tutti, ma forse ancora non ho compreso bene quello che nella seconda parte del post mi è sembrato un accanimento inutile contro chi ha deciso di avere un piccolo spazio tutto per se senza alcuna pretesa.
    Per il resto sono d'accordo con te, alcune aziende sfruttano soprattutto l'entusiamo delle nuove blogger per farsi pubblicità quasi gratis e quando capiscono che dalla parte opposta i pesci non abboccano più, escono di scena, il più delle volte proprio per decisione della blogger stessa.
    Alla fine la scelta è sempre nostra, loro possono chiedere la collaborazione, ma l'ultima parola è sempre la tua.
    Detto questo io non mi sono mai considerata una foodblogger, lungi da me, ma solo una che cucina, mette in tavola, e se trova che il piatto è gustoso, condivide con chi ha piacere di seguirla nella sua piccola finestra nell'oceano del web. Le mie foto solo solo semplici scatti per mostrare il mio risultato a chi vuole, anche solo per sbaglio, replicare la ricetta.
    Concludo dicendoti che apprezzo assolutamente chi riesce o è riuscita a trasformare la propria passione in lavoro e sono la prima a rimanere a bocca aperta davanti a bellissime foto ben curate ma non disdegno chi pubblica un piatto di pasta cacio e pepe sulla tovaglia a quadri di plastica.
    C'è posto per tutti nell'ormai immenso mondo dei blog di cucina, e a chi riesce ad arrivare oltre la porta di casa, senza guardare dall'alto al basso chi invece non può o non riesce a farlo, un ammirevole applauso.
    Buona domenica.

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    1. Anche altri commenti prima del tuo si sono fermati su questo punto e io ho spiegato più volte quello che intendevo, dicendo che probebilmente, nella foga di scrivere il post, non ho ben chiarito e specificato quella frase a cui tu ti riferisci. Se vuo leggiti le mie risposte nei commenti sopra ma se non ti va te lo rispiego.Io non volevo generalizzare e non ce l'ho affatto con chi apre un blog per hobby o per divertimento personale (anche io ho iniziato così ma le cise poi si sono evolute per mia fortuna). I blog sono spazi personali e ognuno ci fa quel che vuole e ne può aprire quanti vuole riempiendoli con i contenuti che crede. Io volevo dire che chi apre un blog e non ha intenzione di farlo fruttare in alcun modo, può evitare di accogliere pubblicità gratuitamente solo perchè sembra più bello avere un marchio nella propria hp. Questo a noi ci danneggia perchè se voi che non volete guadagnarci fate pubblicità gratuita (e si chiama sfruttamento sempre e cmq) e la fate senza avere un interesse valido, le aziende non si rivolgeranno a chi invece vorrebbe farlo secondo criteri economici normali (cioè con ricambio economico). Le aziende continuano ad approfittarsene e questo mi da molto fastidio ed è ingiusto. Il fatto che tu dica che 4 pacchi di farina ti aiutano a tirare avanti la baracca perchè ci fai il pane mi sembra assurdo (senza offesa). Prova a pensarla così: 4 pacchi di farina che valore economico hanno? Bene che ti vada 8 euro. Ora cambia la tua frase mettendo 8 euro al posto di 4 pacchi di farina. Non ti sembra ridicola? Possono 8 euro aiutarti a tirare avanti la baracca (indipendentemente da quello che poi tu ci fai?) Vorrei farti riflettere su questo e spero di essermi spiegata bene. Ah altra cosina: io sono giovane, sono stata stagista senza rimborso spese e precaria, sto in affitto a Roma in una stanzetta ai prezzi assurdi che questa città comporta, e detta così nemmeno io avrei i soldi per comprarmi una macchina fotografica seria, farmi dei corsi di fotografia, comprarmi tutti gli accessori da cucina che uso per abbellire le mie foto, comprare gli ingredienti anche particolare e costosi per fare ricette diverse, ma lo faccio lo stesso togliendo ad altro, comprando meno altre cose. E' una scelta, io punto su questo, mi piace e sta iniziando a fruttare qualcosa. Non ci vogliono soldi per avere un blog esteticamente curato con foto curate. Bisogna solo capire quello uno vuole o non vuole fare, quello a cui una persona punta. Comunque ti ringrazio molto del commento. Buona domenica anche a te.

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    2. vedo che anche tu ti sei fermata all'affermazione di "4 pacchi di farina che mi aiutano a tirare avanti la baracca", comunque no, ho riletto la frase anche come l'hai posta tu e non mi sembra ridicolo quello che ho scritto, non trovo mai ridicolo il punto di vista di un'altra persona.
      Le aziende "serie" contatteranno blog come il tuo e non si abbasseranno a proposte sterili, quelle commerciali e di poco valore cercheranno pubblicità nel mio "sfruttandomi". Ecco perchè dico che non può togliere lavoro a voi "foodblogger" la scelta delle persone come me. Anche questa è una scelta personale, non potrei "togliere ad altro o comprare meno altre cose" per abbellire il blog, meno di quello che già faccio o meglio "non faccio"????
      "Non ci vogliono soldi per avere un blog esteticamente curato con foto curate"... ma per selezionare i prodotti da usare in una ricetta si. Comunque ci sarebbe da parlarne per ore ma se gli obbiettivi sono diversi, non ci s'incontrerebbe mai ugualmente.
      Felice che il tuo blog ti regali le soddisfazioni che cerchi,come ho scritto, ma forse ti è sfuggito, sono la prima ad applaudire "chi riesce o è riuscita a trasformare la propria passione in lavoro".
      Grazie a te per avermi risposto.

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    3. Agnese scusami ma per chi deve sbattersi seriamente per campare e crescere i figli (senza politici alle spalle e gentiroi che ti spingono) anche 8 euro possono fare la differenza. E il tempo per imparare a fotografae bene (e comprarsi un amacchina) e tovagliette e caccavelle varie = soldi. Scusami non voglio innescare una polemica mi rendo conto che forse proprio perchè sei giovane magari su una cosa del genere forse non ti sei soffermata tanto ma la passione per la cucina è trasversale, per me può venire anche da chi seriamente è in difficoltà ma non per questo si deve sentire male se fa le foto di fretta mentre corre corre corre per tutto il giorno (e corre anche quando cucina, e magari non può fare una mis en place carina).

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    4. Allora forse non vi è ancora chiaro quello che ho cercato di dire più volte nei commenti sopra. Non ho mai detto che la passione non ci può essere in chi è in difficoltà e mai ho detto che bisogna sentirsi in colpa facendo foto meno belle o andando di corsa. Dico solo che chi vuole mantenere il suo blog a livello di ricettario personale o di pagina di condivisione e basta, non dovrebbe accettare offerte ridicole che sviliscono la sua dignità e danno alle aziende motivo di continuare nella strada sbagliata che stanno portando avanti. E mi dispiace se mi punto su questa cosa ma le aziende che ti danno fornitura continua (cioè che mandano prodotti una volta ogni tot mesi) si contano veramente sulle dita di una mano quindi questi famosi 8 euro che ho preso ad esempio e di cui tanto si sta discutendo, vengono una tantum, una volta sola e basta e continuo a pensare che per quanto si possa essere in difficoltà non cambino proprio nulla, non possano aiutare. Fossero un fisso ogni tot giorni lo capirei ma così, una tantum, mi dispiace ma non lo comprendo. E non ho detto che per avere un blog bisogna per forza imparare a fare bene le foto o avere tanti accessori (quello serve solo se vi vuole avere un blog più "professionale") però dato che cristina diceva di non poterlo cmq fare per via dei soldi, ho solo detto che non penso sia un problema di soldi perchè ci sono macchine fotografiche usate decenti a pochi euro, su internet ormai ci sono tutorial per tutto quindi volendo corsi per usarle potrebbero anche non servire, e gli accessori si possono trovare anche di marche minori a costi davvero bassi. Sul fatto del tempo invece posso capirlo, che una persona con una famiglia non ne abbia da dedicare a queste cose, perchè magari fa anche un'altro lavoro. Ma la differenza è proprio lì. Da una parte c'è l'intenzione di tenere il blog come passione e basta, dall'altra che ci sta tentando di farlo fruttare. Sono due cose diverse, non è positiva una ne negativa l'altra, sono solo diverse.

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    5. Agnese io ho capito perfettamente il tuo discorso, ma per stima e apprezzamento nei tuoi confronti io una risposta sincera te la devo, è giusto che io ti dica tutto: io, ripeto, sono daccordissimo con la politica del tuo post ma non ti nascondo che non è stato bello (a prescindere dalla logica del discorso) leggere le parole sprezzanti sulle casalinghe frustrate ecc. a prescindere dal discorso che volevi fare. (e non sto scrivendo perchè mi sento toccata personalmente visto che non rientro nella categoria, è proprio che mi è sembrato brutto)

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  36. Ho letto e riletto questo post. Quando ho aperto il mio blog, ho chiesto io le collaborazioni e non me ne vergogno! . Ora, anche per mancanza di tempo, ne tengo poche e solo quelle che mi piacciono di più. Anch'io sto cercando di fare fruttare la mia passione, ma certo non offendo come hai fatto tu le persone che scrivono e regalano ricette senza essere pagati!
    Tu hai definito queste persone "FESSE"! Hai proprio scritto così. FESSE. Dimmi un pò, come ti permetti? Oppure secondo te la parola "Fesso" significa qualcos'altro?

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    1. fesso secondo me significa accettare di farsi sfruttare e dalle tue parole deduco che tu forse non ti rendi conto che accettare una collaborazione gratis è sfruttamento del tuo blog, del tuo lavoro, di quello che scrivi e dai la possibilità a delle aziende di fare gratis una cosa che invece dovrebbero pagare e per cui tu potresti guadagnare.

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  37. Cara Agnese, concordo pienamente su tutto, ma proprio tutto. Anche le parole che hai usato, e che qualcuno recrimina, perchè molto probabilmente non ha capito nulla di quello che hai scritto, o forse semplicemente perchè ci sono persone che non guardano più in là dei loro nasi. Ho aperto un blog per hobby, ma non mi sento minimamente sfiorata dalla parola fessa o casalinga frustrata (a parte che non sono una casalinga, e non sono nemmeno frustrata... :)). Ho aperto un blog perchè amo cucinare e adoro fotografare. Sono una giovane ingegnere, e come tale lavoro. Mi sbatto tantissimo (140 km ogni giorno), e mi viene un fegato in ufficio tutti i giorni che tu credo possa immaginarti. Piango spesso, per il nervoso (ehm... sto piangendo pure ora, perchè mi viene il nervoso contro le aziende e le persone che hanno un blog e che non possono o non sanno usare il cervello, questo significa che sono una piagnona, non ti preoccupare! ;)). Poi arrivo a casa, e sbatto quattro uova con lo zucchero, ci metto la farina, le inforno e, guarda un pò, esce una torta. Oppure dei biscotti, o ancora una pasta brisè. Sono due anni che seguo per due volte al mese diversi corsi di cucina (sul blog non l'ho mai detto, non mi piace fare sapere proprio tutto di me, ma qui credo ne valga la pena). Ho fatto un corso per principianti e uno intermedio di fotografia. Tutti questi corsi ovviamente, come i tuoi, a mie spese. Questo implica che quando esco dall'ufficio, alle 19, mi fiondo, dopo almeno 50 minuti di viaggio, in qualche cucina, pagando, per aprire la mia mente e approfondire le mie conoscenze. Stavo meditando per quest'anno di prendere un anno sabatico, ma sai che ti dico? Senza nemmeno saperlo mi hai convinta con le tue parole a NON FARLO. Il mio blog è privo di pubblicità, e tale resterà, a meno di non ricevere proposte serie, come quelle che tu probabilmente hai (bravissima, ti seguo sempre), con aziende serie, che dovranno essere da me valutate. Mi scandalizzo anche di fronte ad alcune riviste di cucina, che finiscono dritte dritte nella spazzatura e da me non verranno mai più comprate "Pasta al pesta: usa il pesto comprato della XXX": ma andata a cagare! Ma la gente lo sa cosa mangia? Lo sa a chi chiede collaborazione? Lo sa cosa vuol dire sfruttamento? Ma dobbiamo tutti quanti essere degli stupidi? Ogni giorno leggo, e ogni giorno imparo una cosa nuova. E ogni giorno mi accorgo di quanto io sia ignorante. Ma almeno USIAMO IL CERVELLO, perchè proprio tutto non possiamo sapere!!!! Cara Agnese, anche a me piace avere un blog curato, con delle fotografie "decenti" (nemmeno paragonabili alle tue... forse dovrà fare altri corsi... :D). E soprattutto, privo di collaborazioni che non ritengo affatto "collaborazioni". Care signore che vi indignate leggendo il post di Agnese, conoscete il significato del verbo collaborare? "Collaborare: Partecipare attivamente con altri a un lavoro, a un'impresa". Non avete mai pensato che, forse, in una collaborazione bisogna essere almeno in 2???? bacino! sere PS non sai quante volte ho pensato: cavolo ma avere un blog è un secondo lavoro... ;) e pure non pagato!!!

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    1. Cara Serena ho risposto in alto ad Agnese, ma te lo scrivo anche a te: io sono daccordo su quanto scrive al 100% riguardo alle "collaborazioni", ma avrei preferito non leggere alcune espressioni riguardanti le varei casalinghe friustrate fesse ecc. E che non rientro neanche io nella categoria (per fortuna) non mi impedisce di scriverlo. Adesso se questo ti fa pensare che non capito nulla o che non guardo più in là del mio naso è un problema tuo, se ti soddisfa questa interpretazione, amen.

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    2. ma scusa, ma se non ti senti toccata, non dovresti nemmeno sentirti offesa. e si, penso fermamente che esista la categoria delle casalinghe frustrate, e non mi sembra di fare chissà quale offesa a chissà chi. esiste, dobbiamo esserne consapevoli. non capita anche a te di sentire sempre gente che "non ha tempo" mai per fare niente? e poi magari se indaghi si tratta di persone che magari il tempo ce l'avrebbero pure? io penso che ci siano persone che non sanno guardare più in là del proprio naso, perchè non sanno nemmeno contestualizzare i discorsi in base a con chi li fa. c'è gente che si lamenta, senza nemmeno pensare con chi si lamenta. quanto dico non dovrebbe affatto essere un'offesa per chi non si sente una casalinga frustrata, anche perchè rispetto la categoria delle casalinghe, prima tra tutte mia madre, che mi ha insegnato il rispetto per le persone e anche a non stare zitta di fronte a delle ingiustizie. problemi, per fortuna, non ne ho. figuriamoci se tu diventi un mio problema! tutt'altro! piacere comunque di averti conosciuta e di esserci scambiate delle opinioni. anche questo arrichisce le persone, e sentire punti di vista diversi dai nostri, a volte ci fa aprire gli occhi.

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    3. la mamma ti ha insegnato il rispetto per le persone, ma tu non l'hai imparato. Usare termini come "frustrate" o "senza cervello" qualunque si la categoria alla quale ti rivolgi, (ci sono anche manager rampanti frustrati, forse più delle casalinghe) non è per niente segno di educazione, ne di rispetto!!
      Puoi esprimere il tuo parere o un tuo dissenso senza puntare il dito dall'alto del tuo sapere, soprattutto verso persone che non conosci!!
      Buona domenica

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    4. vabbè, non hai ancora capito il mio punto di vista evidentemente e ti rifai a quella frase che ho spiegato, smorzato e rispiega tante volte nei commenti. Evidentemente non ci si capisce proprio a questo punto.

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    5. ah, ho capito ora che forse la tua risposta era riferita a serena e non ha me... però io e lei abbiamo usato le stesse parole quindi mi ero sentita presa in causa e la risposta che ho dato prima alla fine vale lo stesso

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    6. @Serena: ti ringrazio molto di aver capito il concetto generale e di non esserti soffermata sulle singole parole. Sono felice che tu abbia cambiato idea sulla questione dell'anno sabbatico (speriamo che sia una scelta buona se no mi sentirei in colpa ;)! Portare avanti una passione con impegno e sacrifici (economici e di tempo) secondo me anche se stanca alla fine da soddisfazione a aiuta. Vedersi migliorare, crescere ed avere riscontri da questo è una cosa che da sicurezza e felicità in qualche modo, che da delle sensazioni che auguro a tutti di provare. Per te poi, che mi dici che al lavoro non sei felice e tranquilla, immagino quanto possa essere importante fare dopo qualcosa che ti stimola, anche se significa dormire di meno o uscire meno di casa. Tempo fa, quando ancora non avevo aperto il blog e quando vedevo che trovare e mantenere un lavoro serio che riguardasse gli studi che avevo fatto era un'impresa difficilissima per via della crisi e dei tagli al Fus (facevo la scenografa, teatrale per lo più), avevo pensato di mettermi a fare un lavoro qualsiasi per guadagnare e non stare con le mani in mano. Nel frattempo ho aperto il blog, e più andavo avanti più mi piaceva fare foto di food da pubblicare e più mi prendeva tempo perchè cercavo di migliorarle, facevo prove e non passava giorno che mettevo sotto sopra la cucina. Ho capito che il resto avrebbe tolto tempo a questo e avrebbe rallentato le mie prove, i miei studi e i miei tentativi di migliorare con le fotografie. Così ho deciso di puntare al blog e basta e, anche se ancora devo fare tanto, sono già felice di essere arrivata dopo solo un anno e qualche mese dall'apertura, ad un livello di collaborazioni buone e ad un tot di lavori di fotografia di food che altri hanno raggiunto dopo magari 3 anni. Io ci sto provando ad andare avanti su questa strada e mi sta piacendo molto farlo ;) Un bacio

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    7. @ Agnese: sono veramente tanto felice per te e per le tue collaborazioni, è da un pò che vengo a visitarti, e i tuoi post li trovo sempre molto precisi e curati. grazie mille per avere capito anche tu tutte le mie parole! :) sono contenta che il succo del discorso ti sia arrivato! :) anzi, ti devo chiedere scusa per tutti quelli che mi hanno risposto, così come chiedo pubblicamente scusa a chi si è sentito tanto preso in causa dalle mie parole dandomi della maleducata e pensando che non ho portato rispetto ad altri. questo tuo post non voleva essere certo rivolto alle "desperate houswifes", ma credo che il mio commento abbia dato luogo al secondo dibatitto! :)

      @ Cristina: ho incontrato manager più frustrati di tante amiche che sono felicemente casalinghe, per scelta. Se potessi, sarebbe la professione che sceglierei, non c'è più bella cosa che potersi dedicare alla propria famiglia. Le parole "frustrate" e "senza cervello" continuerò ad usarle, in discorsi GENERICI (forse non era chiaro) come quelli che ho fatto io, ma anche parlando di persone che conosco a fondo, e sulle quali posso azzardare, nelle pareti di casa, a dare un giudizio. Non sopporto chi dà giudizi sui ristoranti in maniera così negativa su Tripadvisor, pensa un pò! Con certe frasi si può anche rovinare la vita a delle famiglie, e anche in questi casi credo che prima di dire certe cose, si debba accendere il cervello. Quindi Cristina, ti chiedo scusa se ti sono sembrata maleducata, non ti conosco e non conosco il tuo blog, di certo le mie critiche non sono rivolte a te (tra l'altro non ho letto i tuoi commenti precedenti, ora magari ci dò un'occhiata). Buona domenica!

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    8. ma scusa di che! ogni discussione è ben voluta, anzi mi fa piacere... tanto più devi chiedere scusa tu per risposte di altri, figuriamoci! Sono contenta delle risposte degli altri perchè così non è una "chiacchierata" a due ogni volta tra me qualcun'altro ma è una discussione comune tra più persone, in stile forum, ed è quello che volevo e che mi piacerebbe continuasse a succedere in questo blog.

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    9. :) bene! meglio così allora! :) PS ma come cavolo ho scritto desperate housewives??? :P

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    10. @ Serena | SereInCucina: tranquilla non scusarti, anche se apprezzo e stimo le persone che come te lo sanno fare, al contrario di chi non conosce l'umiltà e si sente sempre e comunque dalla parte della ragione. Il mio disappunto era solo perchè davanti a certi termini, anche se generalizzati, m'inalbero. E' proprio di mio non giudicare mai senza essere prima dentro ad una situazione con tutte le scarpe, e anche in quel caso mi guardo bene dal puntare il dito contro chi vive o pensa diversamente da me.
      Benvengano gli scambi di pensiero "costruttivi", il resto se lo porta via il vento.
      Grazie ancora :)

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  38. Serena io stranamente posso anche dire che mi sento toccata per un giudizio pur non rientrando nella categoria giudicata, hai visto mai, esiste anche questo, non solo gente che si ribella solo se gli tocchi il suo orticello! Mi fa tanto piacere che non sono un tuo problema, sai mi sarei proprio dispiaciuta al contrario! o.O Comunque a questo punto chiedo scusa ad Agnese per la polemica e chiudo qui essendo pure una admin di forum proprio non vorrei proprio io continuare ad alimentare flames. Per chiarire con Agnese ancora una volta sono daccordo con il suo discorso, se mi sono soffermata sulla singola parola è perchè mi è sembrato un peccato che si potesse spostare lì il peso della questione invece che rimanere sul giusto equilibrio.

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    1. come ho già scritto a Serena non mi dovete chiedere scusa se discutete anche tra di voi qui nel mio blog. A me fa piacere se si creano discussioni che non siano solo tra me e un'altro. Poi questo non è un forum, io non sono una moderatrice quindi per me potete dirvi quello che volete... nessun problema!

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  39. Basta, adesso mi autobanno! ooops non sono su cookaround? :P
    Niente, deformazione professionale!
    :D

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  40. Ciao Agnese,
    sento di condividere il tuo punto di vista e quello delle altre (tra cui alcune care amiche) blogger da una prospettiva un po' diversa.
    Mi spiego. Ho sempre creduto e continuo a credere che il/la FOOD BLOGGER non sia un mestiere, non sia un lavoro in senso stretto, ma avere un blog voglia dire gestire una vetrina che può aprire diversi sbocchi (vedi la fotografia, la stesura di testi, l'elaborazione di ricette, l'organizzazione di corsi, etc); ne è dimostrazione il fatto che non c'è regolamentazione, non ci sono albi, non ci sono tutele dirette(se non estrapolate da altri ambiti come il diritto d'autore). Detto ciò è inevitabile che ognuno si comporti come meglio crede e purtroppo c'è chi lo fa senza rifletterci troppo su, ma non sento di biasimare nessuno, tanto meno chi ritiene di scrivere delle ricette in cambio di un pacco di farina. Non condivido "l'azione", ma non posso demonizzarla se per questa persona il blog è semplicemente una valvola di sfogo per la propria passione e se dal ricevere prodotti ottenga gratificazione.
    Comprendo perfettamente quali siano le conseguenze che gravano su te e un po' su tutti, ma il vero problema è focalizzato sulle aziende, piccole o grandi che siano. Se non hanno budget da destinare a questo tipo di attività è certo che se anche tutto il mondo del foodblogging si coalizzasse per ricette retribuite non si otterrebbe nulla. Chi, invece, può pagare lo fa, lo fa anche ora e da subito, dando al limite margine di contrattazione.

    Poi c'è l'aspetto della maleducazione, ma su quello nulla si può dire...questi soggetti proliferano sempre. Solo una cosa, personalmente non avrei copiato il virgolettato, nonostante capisca il tuo nervosismo e la voglia di far sapere come siano andate le cose. La corrispondenza privata a volte è meglio rimanga tale, anche senza l'espressa indicazione del nome ;)

    Ben vengano questi post e queste discussioni che trovo siano sempre costruttive.
    Un abbraccio a tutte

    Francesca

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    1. Come ho già cercato di ribadire più volte sia qui che sui commenti di facebook, io non voglio demonizzare chi lo fa a prescindere. Penso però che se c'è chi accetta queste condizioni le aziende continueranno a proporle. Mica sono sceme. Se possono avere pubblicità a costo zero o quasi perchè dovrebbero smettere di farlo? Se invece nessuno accettasse queste proposte indecenti le aziende sarebbero obbligate ad alzare il tiro e offrirebbero compensi migliori, a tutti, compresi a quelli che ora accettano il poco-niente. Ci guadagnerebbero tutti dopo. Se i blogger non fanno muro comune dicendo no a questo sfruttamento come altro si pensa di poter cambiare le cose? Le aziende da sole da un giorno all'altro non cambieranno proposte smettendo di fare i loro interessi e non possiamo stare ad aspettare la manna dal cielo. Per la questione della corrispondenza privata io invece ritengo che certe cose sia importante condividerle. Se avessi usato parole mie per descrivere quello scambio di mail non avrei mai reso l'arroganza e la presunzione di certe persone che lavorano in quell'ambito. Non sono cose strattamente personali e private e ho creduto giusto farle sapere a tutti voi, quello non tanto per sfogo in se ma proprio per far rendere meglio conto a chi legge di cosa sto parlando.
      Grazie del commento cara!
      Scrivi pure quando vuoi e quello che vuoi ;)

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    2. Vorrei essere ottimista come te riguardo la forza "del fare muro", ma purtroppo ci credo poco; piuttosto iniziassero a pagare "due tasse" sulla pubblicità on line sui blog le aziende, magari si inizierebbe già a mettere in riga qualcosa! :)

      PS: ti svelo un segreto, ci sono blogger che maiEpoiMaiRicetteSenzaRetribuzione che mandano mail ad aziende importanti per chiedere venga loro regalato il prodotto "NOBILE" alla luce della popolarità del loro blog. Come disse qualcuno "con questi soldati vuoi fare la guerra?". :)

      Baci

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    3. che ti devo dire... speriamo bene, speriamo che cambi qualcosa e speriamo che cambi anche la testa di molta gente (tutti compresi, blogger, aziende, tetate, siti web, ecc,) Ciao!!

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  41. Agnè vedi allora che è un fenomeno trasversale, come dico io? :)

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    1. ma non ti eri autobannata? ahahah Si vede che ti interessa molto l'argomento ;)

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  42. Mi ero autobannata dai flames :) Sì l'argomento mi interessa eccome. Sono contenta che se ne parli! :*

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  43. Ciao..concordo pienamente con quello che dici, tranne nell'ultima parte. Non ha senso per me prendersela con chi queste bassezze le accetta per disperazione, o la persona che accetta un dato lavoro non pagato semplicemente per hobby etc etc. Se sei una persona competente, ci metti completa passione, ci spendi soldi, attenzione, conoscenze, interesse, senz'altro trasparirà tutto dai tuoi lavori che quindi attireranno molto di più che semplici foto con il cellulare pubblicate sul blog di "casalinghe frustrate", con le conseguenti maggiori offerte che potrai ricevere. Internet è libero, è proprio questo il bello, e ciascuno è libero di accettare o non accettare dei lavori per i motivi che preferisce, quello che invece è vergognoso è la visione del lavoro in se che l'Italia ha da molti anni. I lavoratori non vengono rispettati per ciò che possono portare all'azienda, ma anzi, sono fortunati se qualcuno accetta di sfruttarli, e le offerte che ti sono state fatte non sono che un piccolo esempio.
    Questo significa per me che non dobbiamo prendercela con l'immigrato clandestino o il disperato che pur di sopravvivere accettano di prendere 2 centesimi come compenso di un lavoro che costa tempo e fatica, ma che è tutta la visione del lavoro, delle competenze, dello studio (e dei conseguenti anni passati a formarsi) e della passione che va rivalutato, prima di tutto dai cittadini..e quando molti avranno aperto gli occhi, alle aziende arriveranno sicuramente meno offerte, e di conseguenza saranno costrette a rivalutare i propri standard.
    Perdonami se questo commento è pieno di errori e magari alcune frasi risultano un pò sconclusionate, ma devo scappare..spero solo che il punto si sia capito :)
    Comunque, io seguo i tuoi lavori perchè mi piacciono e sono delicatissimi e sono del tutto indifferente della loro popolarità!

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    1. Nei commenti precedenti ho risposto molte volte alla questione "chi accetta queste offerte" e ho spiegato che non li critico perchè hanno un blog meno professionale. Internet è libero ed è vero che ognuno ci può fare quel che vuole ma io cercavo un modo per far si che le aziende smettero di fare queste offerte. E ritengo che se nessuno più accettasse di essere sfruttato così probabilmente loro alzerebbero il tono delle retribuzioni. L'immigrato e il clandestino in questo discorso non c'entrano minimamente e mi sembra inutile nominarli... finora nn conosco immigrati clandestini foodblogger! ;) Ciao e grazie del commento

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  44. Oh, scusami ma come dicevo ero proprio di fretta (leggo sempre il tuo blog, anche se non commento spesso) e i commenti erano davvero molti per mettermi a leggerli tutti con il poco tempo che avevo..ti ho fatto ripetere per l'ennesima volta!! :)
    Per quanto riguarda immigrati e clandestini..li ho nominati quando parlavo più in generale del mondo del lavoro in Italia, solo perchè quando si parla di persone che accettano di essere sfruttate "permettendo" (parola da prendere con le pinze) così alle aziende di abbassare i salari, sono sempre sulla bocca di tutti come esempio negativo..ma in effetti ho divagato!

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    1. ma figurati, capisco che i commenti sono tanti e nn tutti possono leggerli per intero. Nessun problema! ;)

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  45. Complimenti. Solo questo. Sono blogger anche se di altre materie. Sollevi un problema comune di molte categorie. E uno spirito volgare ogni tanto ci sta. :)
    Grazie :)
    P.

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  46. Volevo commentare appena letto il post, ma ho aspettato un po' ed in effetti nei commenti ti sei spiegata mooolto meglio (anche un po' troppe volte, eh? ;-))
    Che dire, complimenti a questo post con i controc***i! :D
    E per riassumere direi che il problema è nella mancanza di "educazione culturale". Da una parte bisognerebbe insegnare ai/le blogger perchè non ci si dovrebbe "vendere" per un pacco di farina. Il che non è scontato e secondo me non dovresti "arrabbiarti" se molte lo fanno, ma far capire quali sono gli svantaggi se si adotta questo tipo di comportamento. D'altra parte se la gente non si svende si "insegna" all'azienda di turno che la gente non è così facile da "comprare". Semplice legge di mercato. La guerra nel mondo odierno mica si fa con le armi... ;)

    Comunque complimenti per il percorso che stai facendo, dimostri che anche se in Italia non ve la state passando tanto bene, se uno ha passione e si impegna può riuscire a lavorare facendo quello che gli piace. Po' se appunto ti piace, dico io, non è farsi il mazzo o fare sacrifici, è solo tempo impiegato a fare qualcosa di gratificante! Se ti pure pagano ben venga... ;)

    Un salutone dall'Australia!
    Nico

    PS: quasi quasi fra un po' mi metto seriamente anch'io a fare qualcosa che mi faccia lavorare nel mondo del food... cuoco a domicilio in primis ;)

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    1. Sono contenta di essermi spiegata meglio e che tu abbia compreso bene quello che intendevo. Sono d'accordo con te ovviamente e vorrei tanto che la gente capisse quello comporta il loro attaccarsi a 2 euro di prodotti ma è difficile entrare nella testa della gente che non vuole o non può pensare un pochino più in grande, oltre alla propria porta di casa. Trovarsi in un brutto periodo e in situazioni di difficoltà sembra che invece che unirci ci divida... il contrario di quello che è sempre successo nella storia. Quando la gente è arrabbiata si facevano rivoluzioni, ora si rimane ad accettare le briciole che ti passano...

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  47. Buon giorno a tutti!
    Unn paio di giorni fa ho parlato con una amica, che ha una azienda di commercializzazione prodotti tipici e vini, foodblogger lei stessa, e mi ha confermato che riceve almeno una mail al giorno di sedicenti foodbloggers che chiedono (possibilmente scritto in grassetto e a caratteri cubitali, mentre tutto il resto è scritto ordinariamente in corpo 12) "gratuitamente" una fornitura di prodotti in cambio di "visibilità" sul proprio blog. (e lei ha una attività piccola, non è certo una multinazionale!)
    Palla al centro.
    Che famo?! o.O

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    1. Siamo a conoscenza di questo e ne abbiamo parlto anche nei commenti sopra. Chiedere una collaborazione non penso sia una cosa brutta, chiederla con in cambio prodotti la cui qualità o quantità ripagano bene la pubblicità va benissimo secondo me. Chiederla anche se il ricambio è basso invece non lo approvo. E' sempre lo stesso discorso, e secondo me non conta chi lo propone a chi.

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  48. Cara Agnese, sono arrivata a te tramite la Roberta di Il senso del gusto. Sono qui abbastanza stordita perché dopo aver letto tutti i commenti, penso che il tuo sfogo abbia dato voce reale (e la rabbia spesso è così sinceramente liberatoria) al pensiero di molte, moltissime. Io vorrei toccare un altro argomento che secondo me andrebbe legato all'aspetto delle collaborazioni e della scelta che alcune blogger fanno di promuovere ed esaltare prodotti la cui qualità ed utilizzo sono conosciuti come dannosi, nonché assolutamente schifosi! Se ho aperto un blog (sono relativamente giovane nel campo) è stato anche perché per me la cucina ha un valore che non si limita al piacere, al gusto del mangiare, al recupero della memoria o della tradizione. Ho sempre pensato che il ruolo di una brava foodblogger sia quello di "educare" ad un alimentazione corretta e di qualità, per cui elementi come "margarine" , "panne spray", essenze artificiali, cibi precotti, ecc, ecc, andrebbero banditi dalla nostra cucina. Ma così non succede e qui è tutta una esplosione di divertenti ricette che farebbero la felicità della Parodi. Vale a dire che forse essere foodblogger serve a poco e niente se non si ha chiaro in mente quello che vogliamo comunicare. E la coerenza purtroppo è un optional.
    Credo di essere una delle poche che accetta rarissimamente delle collaborazioni. Mi pesa, mi fa sentire "prigioniera" e prima di tutto devo credere nel prodotto in maniera sincera. Però sono completamente d'accordo con te sul fatto che si debba gridare il nostro no a chi cerca sfacciatamente di sfruttare il nostro lavoro. Il marketing diretto che si sviluppa attraverso le foodblogger è il paese dei balocchi per le aziende e la realtà del foodblogging italiano è ancora all'età della pietra. Basterebbe leggere blog stranieri, senza allontanarci troppo, per capire che questa realtà è solo e squisitamente italiana. Ragione culturale? Non so, ma sono certa che dire di no non sia sbagliato una volta tanto. Ti appoggio completamente e ti ringrazio per la tua voce fuori dal coro. Un abbraccio, Pat

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    1. ti stimo: tutto vero. manca la cultura, ed è un peccato. ma spesso manca anche la voglia di migliorarsi, e questo è peggio. è una questione di approccio mentale: il cibo non può essere solo divertimento, e neanche divertimento e passione: dev'essere anche comunicazione di valori.

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    2. Hai ragionissima Patty e quello che dici tu ho cercato di dirlo in poche righe nella pagina del mio blog che si chiama "produttori". Non ho voluto toccare questo argomento in questo post perchè penso sia una cosa diversa, a parte, e già avevo messo tanta carne al fuoco ;) Il fatto di consumare prodotti non di qualità e magari dannosi è una cosa che, secondo me, non bisogna combattere a muso duro ma bisogna informare, scrivere, insistere e fare cultura gastronomica. Ogni tanto scrivo dei post su questi argomenti, oppure ne parlo nei siti e nei magazine con cui collaboro. Se parliamo delle blogger che sponsorizzano certi tipi di prodotti penso che il discorso si debba dividere in due parti: la prima è che molte blogger non hanno una cultura del cibo per quello che riguarda questo aspetto. Ce l'hanno nella cucina, nel saper fare abbinamenti, nel conoscere tutti i tipi di cottura, ecc.. ma non si interessano della provenienza e del contenuto di certi prodotti. Quelle a livello di coerenza stanno apposto, nel senso che sponsorizzano cose che usano e che gli piacciono anche magari. In quei casi il nostro compito penso sia quello di informare e rendere consapevoli il più numero di persone e blogger possibili. La seconda parte invece sono le blogger che accettano tutte le collaborazioni senza coerenza con quello che scrivono. Quelle sono da condannare appieno! Tutto questo però è un brutto esempio e una pubblicità negativa per chi le segue (entrambi i tipi di blogger intendo). Sarebbe bello che i food blogger fossero tutti persone attente a queste cose ma i foodblogger nn sono una categoria apparte, sono persone diversissime tra loro, come sono diverse le persone che vanno al supermecato da quelle che vanno al mercato a KmZero. Questa è un rivoluzione che deve essere portata avanti ma che penso sia mooooooolto più complessa e difficile di quella delle collaborazioni di cui parlo nel post. Da parte mia, quando scrivo post su questi argomenti, mi stupisco sempre di persone che commentano "non ne avevo idea!" "ma è davvero così?" oppure "ma allora così non dovremmo comprare più nulla e avere paura di tutto". Dico le stesse cose sia qui che su facebook mille volte e ogni volta c'è qualcuno che non lo sapeva. Bisogna solo continuare a parlarne. Grazie tante del tuo commento e di aver tirato fuori questa importante questione. Un bacio!

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  49. La verità è che bisognerebbe smetterla di scrivere e lavorare gratis anche per chi te lo chiede con gentilezza e ti da visibilità. L'episodio più recente a me è accaduto con un noto portale straniero che ha lanciato la sua versione italiana: se tutti avessero detto no come me, a quest'ora l'editore dovrebbe pagare chi gli tiene le rubriche, perchè hanno sponsorizzazioni e raccolta pubblicitaria, e non è giusto che non paghino chi gli produce quei testi e quelle foto da cui il sito trae vita. Non è giusto perchè "gratis" non è un corrispettivo di valore per chi acquisice professionalità e garantisce serietà nel lavoro, non è giusto perchè col "gratis" e con la "visibilità" non si campa. Non bisogna lavorare gratis e basta.

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    1. perfetto Pina. Parole santissime. Ma come vedi dai commenti di questo post non la pensano tutti così purtroppo. grazie del commento!

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  50. Non so perchè, ma mi ero persa questo post!!!!!
    Da oggi sei ufficialmente il mio mito!!!
    Sono arrivata anche io alla fase del "Vaffanculo totale" e ne sono fiera! Sto eliminando la maggior parte delle collaborazioni, proprio perchè mi sono davvero rotta! Dovremmo unirci tutte conto questi soprusi!! Io che ho perso il lavoro (causa maternità) mi sono veramente rotta di continuare a lavorare gratuitamente!!!
    A presto!!
    Erika

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    1. Grazie Eka! Comunque il fatto di aver perso il lavoro per via della maternità è una cosa gravissima che confronto a queste cose di cui parlo è niente. Bisogna cambiare molte cose in questo paese. Ti faccio gli auguri per tutto!

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  51. Se accetti il consiglio di una perfetta sconosciuta, non ti ci fare il sangue guasto. Ho visto le tue foto e credimi non possono essere confuse con quelle di una casalinga annoiata improvvisata fotografa.
    Purtroppo le nuove tecnologie hanno contribuito a questa diffusione selvaggia di contenuti e le grandi aziende sono i primi sciacalli, formate da tante "piccole" persone con una visione gretta e limitata. E' purtroppo una fase mondiale, vogliamo tutti spendere poco o niente e avere tutto. Sembra tutto così accessibile, così facile da avere, copiare, replicare. Nessuno immagina piu' lo sforzo che c'è dietro ad un lavoro fatto bene. Finchè non saremo tutti disposti a pagare per ciò che "vale", saremo tutti sfruttati. Oggi a me, domani a te...oggi tu ti prendi la mia consulenza gratis e io domani non avrò i soldi per pagare qualche altro professionista. E' un boomerang. O ristabiliamo il baratto o questa cosa dovrà finire per forza. Dobbiamo essere consapevoli che quando prendiamo gratis o spendiamo poco per qualcosa che ha un valore maggiore, stiamo togliendo il lavoro a qualcuno.

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    1. è per questo che invece mi viene il sangue amaro. Perchè qualcosa bisogna che cambi e non cambierà da solo... io figurati, per il baratto sarei favorevolissima e a volte, in un certo senso, lo faccio pure se lo scambio è equo ;)

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  52. Ciao Agnese! Leggo questo tuo post solo oggi, perché mi è stato segnalato in un post che ho scritto sul mio blog, riguardo alla polemica sui food blogger sorta al Salone.
    Ho letto qualche commento e vedo che hai già chiarito alcune espressioni poco simpatiche che hai usato: devo ammettere che leggendo non mi sono piaciuti alcuni toni rivolti a persone che magari effettivamente aprono il blog un po' inconsciamente, giusto per mettere insieme le sue passioni, senza nemmeno sapere che mondo ci sia dietro, persone che magari lo fanno solo per hobby e non hanno l'interesse di scattare foto da rivista, ma vogliono solo condividere le ricette di casa loro, perché alla fine per me è questo il food blogger. In ogni caso leggendo i commenti ora ho capito per quale motivo sei indignata e in parte ti do ragione, anche se concordo con chi ha detto che non bisogna prendersela con chi accetta le collaborazioni ma con chi sfrutta questa figura per far pubblicità pressoché gratuita. Avevo letto altri post di questo genere, tempo fa, ma non avevo mai commentato perché prima di tutto ritengo che ognuno su internet sia libero, nei limiti della legge, di fare ciò che più gli piace (se vuoi leggere il mio post parlo proprio di cosa sia dal mio punto di vista il concetto di open source anche per i blog), e poi sinceramente ho capito poco di questa polemica. Sia tra chi scrive i post, sia tra chi commenta e applaude, da una parte c'è chi si lamenta delle collaborazioni con aziende di alimenti e accessori per la cucina ma collabora con riviste o testate giornalistiche, dall'altra c'è chi lamenta la richiesta di scrivere articoli gratis per riviste ma ha una serie di link di aziende oppure partecipa ad eventi legati a marchi di diversi prodotti. Sia chiaro, non sto biasimando queste collaborazioni, perché ognuno ha i propri motivi per accettare (e sinceramente non credo che siano tutti senza cervello), ma ammetto di essere un po' spiazzata: essendo relativamente giovane in questo mondo volevo capirne di più le dinamiche, ma vedere questi controsensi mi ha un po' spiazzata. Magari sono io che non ho capito il vero oggetto della polemica, ma forse in questo sfogo generale sono fuoriusciti tanti piccoli punti di vista personali e da lì si è generata la mia incomprensione.
    All'inizio ho accettato anche io collaborazioni (e ho anche fatto richieste), perché leggevo i link sugli altri blog e, appena approdata in questo mondo, sono stata attirata a causa della mia curiosità. Solo col tempo ho capito un po' di dinamiche e soprattutto l'impronta che voglio dare al mio blog e ho deciso di eliminare la pagina delle collaborazioni. Le collaborazioni che accetto sono quelle con progetti virtuosi o con riviste online, quelle riviste fatte di persone appassionate, che nascono dal nulla e non possono permettersi di pagare i collaboratori. Detto questo seguo e stimo molte blogger che collaborano con le aziende, ne seguo che sono sempre più spesso coinvolte in eventi, tanto da pubblicare pochissime ricette, e altre che pubblicano in maniera indipendente. Non ho idea di chi faccia del blog una professione e vi prego ditemi come si fa perché anche io vorrei tanto reinventarmi in questo periodo difficile :P (che poi reinventarmi non sarebbe nemmeno la parola più esatta dato che ho studiato proprio le materie che affronto sul mio blog): vi prego però non parlatemi di sacrifici, studio, passione, merito e capacità, perché di blogger bravissime, professionali e preparate ce ne sono moltissime e non vengono pagate da nessuno!
    Elucubrazioni a parte, non ho mai considerato il far food blogging come un mestiere e probabilmente, anche se ci sono alcuni che tentano di farlo, la maggior parte di chi ha un blog lo fa solo per passione, sfogo, per tenere un diario personale e condividerlo.
    Grazie per quest'occasione di confronto ;)

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    1. Ciao Elisa. Ho letto il tuo post e tutti i commenti e ho visto che sono stata citata più volte quindi è giusto che ti risponda sia qui da me, dato che mi hai gentilmente lasciato questo tuo commento, che sul tuo blog. Non c'ero durante la conferenza al salone ma anche io ne ho sentito parlare molto e ho espresso, per quanto possibile, la mia opinione a riguardo anche su alcune discussioni su facebook. Innanzitutto ci tengo a precisare una cosa: io non sono una foodblogger di professione (credo si possano contare sulle dita di una mano le persone che riescono a vivere solo del loro blog). Io di lavoro faccio la fotografa e da quando ho aperto il blog mi sono aumentate richieste di lavoro nel settore della foodphotography e hanno iniziato a contattarmi riviste o siti web anche per scrivere articoli di enogastronomia. Guadagno qualcosina anche sponsorizzando alcuni produttori o siti mettendo i loro loghi in hp o scrivendone in alcuni post. Questo è quello che faccio in totale e sto cercando di crescere in tutti questi campi anche se la fotografia rimane la cosa principale. Riguardo alla confusione che c'è sull'argomento "blogger che sponsorizzano aziende" posso solo darti ragione e adesso cercherò di spiegarti meglio quello che penso a proposito. Io non vedo la pubblicità come una cosa negativa in se. Ci sono produttori e aziende che mi fa persino piacere pubblicizzare perchè ammiro il loro modo di lavorare e la cura con cui fanno i propri prodotti. Non sopporto la pubblicità fatta a chiunque invece, senza ben conoscere il prodotto o l'azienda di cui si parla, ma scrivendone solo perchè in cambio si ha ricevuto una fornitura. Ci sono blogger che tra gli sponsor hanno prodotti anche in forte contrasto tra loro, come magari un olio ottimo di un piccolo produttore biodinamico e l'olio della super multinazionale di turno che lo fa prendendo olive comunitarie. Questi blog io li evito come la morte perchè non sono seri e affidabili. Questo è quello che critico e il fatto di farsi sfruttare da aziende che in cambio danno poco o nulla. Penso che aprire un blog per passione personale senza altri fini sia una cosa ottima, ma altrettanto penso che nel momento in cui un blog viene seguito da un consistente numero di persone, il proprietario del blog deve sentire la responsabilità e capire il potere comunicativo che ha. Questa responsabilità secondo me si ha nel momento in cui non si accetta di sponsorizzare chiunque ma solo chi si ritiene valido, chi lavori con criteri etici, sostenibili e sani. A pubblicizzare prodotti infimi ci pensa già fin troppo la televisione e anche molti giornali. Inoltre penso come te che non si possa aprire un blog apposta per farlo diventare un lavoro, avendo questo come obiettivo e per questo penso anche che sia inutile la nuova moda delle scuole e dei corsi per diventare foodblogger. un blog si apre per passione, e poi dopo se ti va bene può diventare un lavoro o può essere una vetrina per un altro lavoro che si fa collegato a questo mondo (come è successo a me con la fotografia). Ci sono persone che oggi si aprono un blog solo ed esclusivamente per poter avere alcune forniture di prodotti gratis. io quando ho iniziato nemmeno sapevo che le aziende fossero interessate a questo mondo e mai avrei pensato che potessero inviarmi i loro prodotti da provare e valutare. Ma quando le richieste di collaborazione sono iniziate ad aumentare, ho capito benissimo qual'è il nostro potenziale comunicativo ed è fondamentale rendersene conto per non svendersi. Se si dice di voler avere un blog unicamente per passione, senza interesse alcuno, allora non si dovrebbero accettare alcun tipo di collaborazioni o di forniture e tenere il blog pulito da qualsiasi logo.

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    2. Io partecipo ad eventi spesso ma non ho mai firmato accordi con nessuno dei produttori che mi invitano, nessuno mi obbliga a parlarne bene. Se penso che l'evento possa interessarmi o darmi la possibilità di provare prodotti eccellenti che magari non avrei modo di conoscere, ci partecipo, poi, dopo aver provato e valutato i prodotti, se mi sono piaciuti ne parlo bene, se non mi sono piaciuti o non ne parlo o ne parlo male. Il problema di molti blogger è che spesso si sentono in obbligo di parlarne bene solo perchè è stata offerta loro una cena, ma non è così che funziona. Io mi sento sempre libera di dire quello che penso e di rifiutare collaborazioni con chi non mi piace o con chi mi propone in cambio cose ridicole o di bassa entità. Altra cosa è cercare di definire cos'è un food blogger. il termine è generico e comprende sia chi ha un piccolo blog personale, sia chi è esperto di enogastronomia e fa recensioni di ristornati vari, sia chi scrive libri di cucina, sia fotografi di food, che esperti di vino, o birra o altro. Abbiamo un unico nome per tutte queste figure che sono invece molto diverse tra loro. Foodblogger non è solo chi apre un blog per avere un diaro scritto delle proprie ricette e foodblogger non dev'essere per forza uno che scrive ricette. Ci sono foodblog bellissimi di persone che non sanno cucinare ma che sono esperti di agricoltura, del settore gastronomico, di comunicazione legata la food, ecc. Spero di essermi spiegata. Un caro saluto! ;)

      Ps: ho dovuto dividere il commento in due per via del limite di battute di blogspot, pardon.

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    3. Agnese, ho risposto di là sul mio post, ma riporto ciò che ho scritto anche qui ;)

      Ti ringrazio davvero molto per questo tuo commento, perché innanzitutto mi ha permesso di comprendere meglio lo sfogo generale e in secondo luogo mi ha fatto capire il tuo di sfogo. Grazie perché mi hai fatto capire come avrei dovuto comportarmi in certe situazioni, che mi hanno messa in imbarazzo (più per colpa della mia ingenuità che per colpa dell'azienda) e che mi hanno fatto decidere che non avrei più accettato alcun tipo di collaborazioni io-ti-mando-i-miei-prodotti e tu-ne-parli.
      Quanto al significato di foobglogger mi rendo conto di questa realtà, ma agli albori questa figura era semplicemente una persona che parla di una sua passione (siano ricette, sia la vena per la critica enogastronomica, ecc.) attraverso un diario on-line. Se la figura si sta trasformando, a mio avviso, bisognerebbe prenderne atto ed affrontare certi "rischi" che paventano i professionisti in maniera propositiva. Lo so sono un'utopista, ma è così, non ci posso far nulla, ambisco sempre a un mondo migliore dove tutti riescano a vivere in armonia :) ma forse tu che hai aderito a quella protesta puoi capirmi :)
      Un saluto a te ^^

      p.s. sapevo che tu non eri una blogger di professione, ma una fotografa, perché ho letto il profilo :) ti ho scritto di dirmi come si fa, in maniera ironica, perché non ho assolutamente la pretesa di far diventare questo mio hobby una professione, senza contare che appunto non la ritengo tale. Diverso sarebbe sfruttare il blog per avere visibilità e procacciarsi lavori di vario tipo (corsi di cucina, cucina a domicilio, fotografia di food ecc. a seconda della materia che si conosce meglio) come fai tu: ecco questo non toglierebbe lavoro a nessuno, anzi nel mio mondo ideale potrebbe essere "sfruttato" per far cultura alimentare insieme ai professionisti, se solo lo si affrontasse in maniera propositiva :)

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    4. p.p.s. sono d'accordo sulla responsabilità di un blogger, sul fatto di dover lanciare un messaggio positivo, e in questo mi trovo d'accordo in linea di principio con la Granello, perché è vero che ci sono persone che parlano di cibo a vanvera, senza nemmeno sapere di cosa sia fatto un prodotto (e credimi che essendo stata una cuoca spesso inorridisco), ma ci sono due obiezioni che io muovo: la prima, alla Granello, è che non si può generalizzare su una figura che non è definibile in maniera univoca, perché sonstanzialmente non è un professionista che risponde alle regole di un albo ma è semplicemente una persona che scrive e si racconta, e in una realtà di questo genere c'è chi sente una responsabilità, chi si pone degli interrogativi, c'è chi non lo fa in maniera ingenua e c'è chi non lo fa e basta. La seconda obiezione è che, riallacciandomi al mio post, non si può obbligare tutti a seguire la stessa linea di principio essendo internet libero. Visto che tutto questo sta diventando un problema allora sarebbe importante, anziché muovere polemiche che alla fin fine non portano da nessuna parte, lavorare insieme per lanciare messaggi positivi. Ok basta sono tornata nel mio mondo idilliaco e immaginario :P

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    5. Mi fa piacere che ci siamo ben capite e che ti sia stato un minimo utile il mio punto di vista sulle collaborazione blogger-aziende. Il tuo mondo idilliaco e immaginario piacerebbe anche a me se potesse realizzarsi ma, purtroppo, sono molto pratica e realista, e mettere d'accordo sulla stessa linea migliaglia di persone so che non è fattibile. Speriamo che col tempo e con un miglior inquadramento di questa nuova figura del blogger, qualcosa cambi.

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  53. Ed eccomi qua a suggerire a tutte la risposta in caso di proposte sconce o di critiche feroci sia nel caso ci si è venduti per i famosi due pacchi di farina , per aver usato delle foto pietose, per la crocifissione incombent eper aver usato una zucchina in inverno, per essere troppo snob e vittime della foto perfetta e photoshoppata, insomma secondo me va bene per tutta la casistica enumerata nei copiosi commenti fioriti in risposta...
    L'accendiamo?!
    http://www.ilcuoreingola.it/it/disclaimer/2013/02/28/il-blog-%C3%A8-mio-e-me-lo-gestisco-io

    Buona lettura!

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  54. Ciao ho letto per caso questo sfogo e condivido ogni parola!!!
    Purtroppo il mondo dei Blogger è costellato da persone che pur di farsi pubblicità accettano qualsiasi cosa, ma alla fine è pubblicità sterile quella che ne deriva, ingrassando invece le tasche altrui. Purtroppo la rete è un ottima vetrina ma può essere anche un danno, perchè finchè c'è chi è disposto a lavorare gratis con il solo compenso se va bene di una foto su una rivista o di un buono sconto nessuno prenderà mai i blog sul serio.
    Basta lavorare gratis!
    Vai avanti per la tua strada, hai solo ragione!!!

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  55. Premesso che condivido tutto, la mia è solo una curiosità, certo riferita ad una frase ben precisa "casalinghe frustrate che copiano le ricette della Parodi". Mi sorge spontanea la domanda, voi in generale chi lo fa per lavoro, le ricette, ogni singola ricetta è inventata da voi? Più di tutti i dolci, deve minimo devi essere il maestro massari per inventare dei nuovi.

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